«Stop alla strage degli agnelli» La Pasqua vegana degli animalisti
«Diciamo basta alla strage degli agnelli innocenti, la tavola pasquale può essere diversa e non crudele: gli animali non sono ingredienti ma esseri senzienti che hanno il diritto di vivere». A favore di ricette vegane «in linea con i valori di Expo e attente al nostro pianeta» si è spesa ieri Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa (Lega italiana difesa animali ed ambiente) e deputata di Forza Italia. In un evento al ristorante Joia con lo chef stellato Pietro Leemann ha presentato piatti vegani cruelty free, gustosi e alla portata di tutti come prezzo: tre o quattro euro a persona, ad esempio, per il «Risotto della pace», mantecatura tutta vegetale, e per la torta da sostituire alla tradizionale Pasqualina realizzata con le uova. Le video-ricette sono disponibili da ora sul sito leidaa.info e su YouTube. «La cucina che considera gli animali solo come ingredienti è costosa oltre che disumana», ha ammonito l’onorevole riferendosi al costo sociale della carne in termini di danni ambientali e inquinamento. Se il numero di agnelli e di capretti macellati e sacrificati per esigenze di mercato si è dimezzato negli ultimi cinque anni in Italia, «ancora non è sufficiente, ci vuole un maggiore impegno di tutti». E Pasqua, «festa della Vita e della Resurrezione», è un giorno delicato in cui tutto assume dimensione ancor più crudele, «con un sinistro spettacolo di massaie che trinciano e disossano come se niente fosse». È una strage di piccoli, animali di 30-40 giorni «fatti nascere solo per essere uccisi e finire nel piatto», cerca di sensibilizzare. Il suo auspicio per una «urgente» presa di coscienza guarda anche a Expo: «Voglio credere che l’Esposizione aumenti la sensibilità delle persone e che sia anche una occasione per riflettere sul diritto alla vita: non lo si può togliere con un atto di arbitrio agli animali». La scelta veg, ha concluso Brambilla, «garantisce non solo una “buona” Pasqua, ma una Pasqua “buona” per gli animali, per l’ambiente, per la nostra salute».