NON CHIAMIAMO ARROGANZA GLI ECCESSI DI «FIORENTINITÀ»
Ospite di un «Otto e mezzo» intitolato «Renzi è arrogante?», il patron di Eataly, Oscar Farinetti, che di Renzi ha grande stima, richiesto dalla Gruber di un suggerimento al presidente del Consiglio per quanto riguarda la comunicazione, ha detto testualmente che secondo lui Renzi dovrebbe essere meno «fiorentino»: in altre parole, meno battute cattive da toscanaccio che, pur se azzeccate, rischiano talvolta di sembrare sprezzanti. Ottimo consiglio. Detto questo, quale sarebbe l’arroganza? Per esempio, è arrogante voler governare, visto che si è stati chiamati a far quello? È arrogante un premier come Renzi che, avendo vinto le primarie, e poi il congresso con l’80 per cento dei voti, e poi il 41% alle ultime elezioni — evidentemente su dei programmi: illustrati in primo luogo all’interno del suo stesso partito — a un certo punto ritiene che non si può discutere e rinviare in eterno e invece bisogna prendere delle decisioni? Non è arrogante, piuttosto, presumere che gli altri hanno sempre torto? E quale sarebbe la deriva autoritaria ormai associata alla presunta arroganza? Abolire il Senato e governare confrontandosi alla Camera con le opposizioni? Dov’è l’autoritarismo? In America governano i democratici. Alle successive elezioni, se come hanno governato non è piaciuto, vanno a casa. Così, eventualmente, farà Renzi. Infine è una grande, autoritaria, sottrazione alla volontà popolare bilanciare le preferenze nella nuova legge elettorale? Ma se le preferenze sono il maggior verminaio della corruzione, quelle che ci impongono a botte di voti i vari Fiorito? No, non c’è questo imminente pericolo di deriva autoritaria. C’è una certa esigenza di farle finalmente, le cose, questo sì. Ed è auspicabile, considerato tutto. Altrimenti succederà che ripiomberemo in quella atmosfera sonnolenta che Musil ha così bene descritto nell’ Uomo senza qualità in cui si studiano le estenuanti Azioni Parallele, si istituiscono le commissioni, e si fanno i dibattiti: tutto, purché non cambi nulla.