Piccola Bulgaria presente incerto e ricco di scandali Gli studi di Petev
SOFIA La Bulgaria sta vivendo uno dei momenti più bui della sua storia calcistica: occupa la 71ª posizione nella classifica Fifa; è quarta nella classifica del gruppo H per le qualificazioni a Euro 2016 (cinque punti di distacco dalla Norvegia, terza); ha sconfitto l’Azerbaigian all’esordio, ma il pareggio di novembre in casa con Malta e costato la panchina al c.t. Penev, sostituito a dicembre da Ivaylo Petev, 39 anni. Un modo per dire che anche in stagioni buie c’è un limite al precipizio. Eppure l’Italia in Bulgaria non è mai riuscita a vincere. I precedenti nei tornei sono tre (più due in amichevole, un pari e una sconfitta): una sconfitta (3-2) nel 1968, andata dei quarti di finale dell’Europeo, l’unico vinto dagli azzurri e due pareggi, uno 0-0 nelle qualificazioni al Mondiale sudafricano (11 ottobre 2008) e il 2-2 del 6 settembre 2012, prima gara di qualificazione al Mondiale brasiliano, con Prandelli c.t. e doppietta di Osvaldo.
In una serata che si annuncia carica d’acqua, l’Italia ci riprova stasera, ancora scossa dall’infortunio di Marchisio contro una squadra che tenterà di vincere, costretta a provarci non dalla propria forza, che è modesta, ma dalle esigenze di classifica. Petev è uomo di grande entusiasmo, ma non si può dire che abbia avuto un passato semplice. Ha allenato il Ludogorets dal 2010 al 2013, facendo miracoli e lasciando una traccia anche in Europa: promozione dalla seconda divisione, poi immediatamente due campionati vinti, più Coppa e Supercoppa di Bulgaria. Esonerato a settembre 2013, era stato ingaggiato dal
L’allenatore contestato Licenziato Penev, debutta stasera in panchina Petev: dovrà vincere l’ostilità dei tifosi del Levski, che lo obbligarono a togliersi la tuta della squadra perché considerato tifoso del Cska