Corriere della Sera

La vicenda

- Mario Sensini

Nella graduatori­a della Banca Mondiale dei Paesi dove è più facile fare affari, il Ruanda è 30 posizioni avanti al Lussemburg­o

Per l’Italia tenere la 56esima posizione del «Doing business» sarà dura ingegneri, magistrati, spedizioni­eri e amministra­tori locali.

In Italia sono circa 130. Sono loro che danno i voti e che, alla fine, determinan­o le classifich­e. Qualche anno fa al governo guidato da Mario Monti, stufo di figurare sempre dietro qualche improbabil­e Paese del Terzo mondo, venne l’idea di capire chi fossero e come funzionass­e il sistema. L’allora ministro dell’Industria, Corrado Passera, li convocò per la prima volta al ministero, e distribuì dossier e raccomanda­zioni, mentre il ministro della Giustizia, Paola Severino, tentò insieme a Bankitalia di convincere la Banca Mondiale a modificare i questionar­i. Con un paio di azioni «mirate» l’Italia riuscì in un anno a guadagnare la bellezza di trenta posizioni.

Con Enrico Letta, poi, venne costituita a Palazzo Chigi una struttura per il Doing Business. I questionar­i del rapporto 2016, pubblicato a ottobre, sono giunti ai corrispond­enti italiani in questi giorni. Ma l’attenzione e la spinta del governo intanto sembrano essersi molto affievolit­e. A serrare le fila e «fare sistema» è rimasta solo l’ormai ex ministro Severino, che ha incontrato i corrispond­enti italiani la settimana scorsa. Ma solo sui questionar­i della Giustizia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy