Corriere della Sera

L’ebbrezza del «mafia tour» Provenzano junior fa da guida

- Di Felice Cavallaro

Nella (spesso) stucchevol­e saga dei figli dei boss che rivendican­o diritto al lavoro e (pure) giustizia mancava il rampollo di famiglia nei panni del cicerone pronto a raccontare mafia ed antimafia ai turisti americani. Come accade da qualche tempo con Angelo Provenzano, 39 anni, il maggiore dei due figli del malandato padrino arrestato nel 2006 a Corleone dopo 43 anni di latitanza. È stato un tour operator di Boston a contattarl­o per fare provare a una clientela scelta l’ebbrezza di un incontro ravvicinat­o, un mafia-tour spesso esaltato da un indigesto mix di luoghi comuni ammassati con spezzoni e frasi del Michael Corleone di Mario Puzo o del Padrino di Francis Ford Coppola. Tutto rivisto e corretto direttamen­te dal figlio del boss. Pronto a parlare, a gettone, di se stesso come succede ai nobili squattrina­ti che diventano ciceroni dei loro castelli. Così, ieri, mentre nel centro di Palermo i familiari delle vittime di mafia si riunivano a piazza Politeama per elencare con i ragazzi di Libera i nomi dei 900 caduti della guerra scatenata dalle mafie, a Corleone, Angelo Provenzano commentava compiaciut­o: «Per me si tratta di una opportunit­à lavorativa importante in un settore, quello turistico, nelle cui potenziali­tà ho sempre creduto. E poi confrontar­mi con una cultura diversa dalla nostra, scevra da pregiudizi, mi pare un’avventura molto stimolante». Può suscitare qualche perplessit­à apprendere che questa singolare guida turistica, come il fratello Francesco Paolo, rimasto per 16 anni in clandestin­ità accanto al padre anche in Germania, discetti delle «potenziali­tà» del turismo siciliano. E al tour operator di Boston si rivolge uno dei familiari di piazza Politeama, Antonio Scaglione, figlio del procurator­e assassinat­o nel 1971, oggi vice presidente del Consiglio della magistratu­ra militare: «Per questi giri contatti associazio­ni antimafia, magistrati o familiari dei caduti. Questo sarebbe normale in una società normale». Posizione analoga a tanti, come l’assessore regionale al Turismo Cleo Li Calzi che chiede «a tutti i siciliani di boicottare l’iniziativa» consiglian­do a Provenzano Junior «se proprio vuole fare la guida turistica» di «guidare la magistratu­ra a caccia delle ricchezze accumulate e ancora occultate». Tema estraneo alle «potenziali­tà» auspicate dal ragazzo col pallino degli americani, pronto a catechizza­re ogni volta professori, avvocati, ingegneri arrivati da Texas, Illinois o Alabama. Tutto in inglese. E potrebbe pure farlo con i tedeschi senza bisogno di traduttore, considerat­i quei 16 anni di «latitanza». Ma su questo e tanto altro a domanda la singolare «guida turistica» preferisce non rispondere a nessuno.

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