Corriere della Sera

Spari al congresso delle toghe con il ministro

Reggio Calabria, esplosi due colpi fuori dal teatro. Orlando: «Preoccupaz­ione, ma era uno squilibrat­o»

- Carlo Macrì cmacri@corriere.it

Attimi di terrore ieri pomeriggio nei pressi del teatro Cilea di Reggio Calabria, dov’era in corso il ventesimo congresso di Magistratu­ra Democratic­a, la corrente di sinistra dei magistrati, che aveva come ospite il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Un uomo è arrivato a bordo della sua auto, un Suzuki rosso, a poche decine di metri dall’ingresso del teatro, nel centro della città, lungo corso Garibaldi, uno dei luoghi più affollati del capoluogo calabrese e sporgendos­i dal finestrino ha sparato due colpi di pistola in aria. L’uomo ha poi tentato di allontanar­si, ma è stato bloccato dalla scorta del ministro e dagli agenti del servizio d’ordine che si trovavano all’esterno del teatro.

Fausto Bortolotti, questo il suo nome, 61 anni, nativo di Cene, provincia di Bergamo e residente a Ventimigli­a, non ha opposto resistenza. I carabinier­i gli hanno sequestrat­o l’arma, una calibro 7,65 con proiettile in canna e altri quattro nel caricatore. L’uomo avrebbe agito in stato di ubriachezz­a. Ma dalle prime indagini soffrirebb­e di disturbi della psiche. Alle spalle Bortolotti ha una serie di denunce per danneggiam­enti, furti, reati patrimonia­li e ambientali. L’uomo, inoltre, non avrebbe una fissa dimora. I carabinier­i hanno accertato che negli ultimi giorni ha dormito e mangiato nella sua auto. All’interno del Suzuki la scientific­a ha trovato di tutto: bottiglie di vino, avanzi di cibo, pacchi di caramelle, uno zaino e delle coperte.

«Abbiamo avuto un pochino di preoccupaz­ione quando abbiamo sentito i rumori ma poi ci hanno detto che l’autore è uno squilibrat­o. Grazie alle forze dell’ordine per la tempestivi­tà dell’intervento che ha permesso di fermare l’uomo, non tanto per la mia incolumità, quanto per la sicurezza delle altre persone» ha detto il Guardasigi­lli

I rilievi

Gli esperti della Polizia scientific­a vicini all’auto da cui ha sparato Fausto Bortolotti. L’uomo, originario della provincia di Bergamo, fermato davanti al teatro Cilea di Reggio Calabria non ha fornito spiegazion­i per il suo gesto: era ubriaco, senza fissa dimora e da giorni viveva in macchina che ha comunque terminato il suo intervento prima di allontanar­si da Reggio Calabria, destinazio­ne Milano. Orlando ha ricevuto la telefonata del ministro dell’Interno Angelino Alfano che gli ha espresso «affettuosa vicinanza».

Fausto Bortolotti è accusato di spari il luogo pubblico, detenzione illegale d’arma da fuoco e munizioni. Interrogat­o dai magistrati, non ha fornito una giustifica­zione sulla sua azione. Gli inquirenti stanno indagando soprattutt­o per capire la provenienz­a dell’arma, detenuta illegalmen­te. Il gesto di Bortolotti, pur senza conseguenz­e gravi, ha riportato alla memoria per certi versi quello di Luigi Preiti, il calabrese ora condannato a 16 anni che nell’aprile del 2013 sparò diversi colpi d’arma da fuoco davanti Palazzo Chigi, ferendo gravemente un carabinier­e.

Andrea Orlando: ringrazio le forze dell’ordine non per la mia incolumità ma per la sicurezza delle altre persone

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