Spari al congresso delle toghe con il ministro
Reggio Calabria, esplosi due colpi fuori dal teatro. Orlando: «Preoccupazione, ma era uno squilibrato»
Attimi di terrore ieri pomeriggio nei pressi del teatro Cilea di Reggio Calabria, dov’era in corso il ventesimo congresso di Magistratura Democratica, la corrente di sinistra dei magistrati, che aveva come ospite il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Un uomo è arrivato a bordo della sua auto, un Suzuki rosso, a poche decine di metri dall’ingresso del teatro, nel centro della città, lungo corso Garibaldi, uno dei luoghi più affollati del capoluogo calabrese e sporgendosi dal finestrino ha sparato due colpi di pistola in aria. L’uomo ha poi tentato di allontanarsi, ma è stato bloccato dalla scorta del ministro e dagli agenti del servizio d’ordine che si trovavano all’esterno del teatro.
Fausto Bortolotti, questo il suo nome, 61 anni, nativo di Cene, provincia di Bergamo e residente a Ventimiglia, non ha opposto resistenza. I carabinieri gli hanno sequestrato l’arma, una calibro 7,65 con proiettile in canna e altri quattro nel caricatore. L’uomo avrebbe agito in stato di ubriachezza. Ma dalle prime indagini soffrirebbe di disturbi della psiche. Alle spalle Bortolotti ha una serie di denunce per danneggiamenti, furti, reati patrimoniali e ambientali. L’uomo, inoltre, non avrebbe una fissa dimora. I carabinieri hanno accertato che negli ultimi giorni ha dormito e mangiato nella sua auto. All’interno del Suzuki la scientifica ha trovato di tutto: bottiglie di vino, avanzi di cibo, pacchi di caramelle, uno zaino e delle coperte.
«Abbiamo avuto un pochino di preoccupazione quando abbiamo sentito i rumori ma poi ci hanno detto che l’autore è uno squilibrato. Grazie alle forze dell’ordine per la tempestività dell’intervento che ha permesso di fermare l’uomo, non tanto per la mia incolumità, quanto per la sicurezza delle altre persone» ha detto il Guardasigilli
I rilievi
Gli esperti della Polizia scientifica vicini all’auto da cui ha sparato Fausto Bortolotti. L’uomo, originario della provincia di Bergamo, fermato davanti al teatro Cilea di Reggio Calabria non ha fornito spiegazioni per il suo gesto: era ubriaco, senza fissa dimora e da giorni viveva in macchina che ha comunque terminato il suo intervento prima di allontanarsi da Reggio Calabria, destinazione Milano. Orlando ha ricevuto la telefonata del ministro dell’Interno Angelino Alfano che gli ha espresso «affettuosa vicinanza».
Fausto Bortolotti è accusato di spari il luogo pubblico, detenzione illegale d’arma da fuoco e munizioni. Interrogato dai magistrati, non ha fornito una giustificazione sulla sua azione. Gli inquirenti stanno indagando soprattutto per capire la provenienza dell’arma, detenuta illegalmente. Il gesto di Bortolotti, pur senza conseguenze gravi, ha riportato alla memoria per certi versi quello di Luigi Preiti, il calabrese ora condannato a 16 anni che nell’aprile del 2013 sparò diversi colpi d’arma da fuoco davanti Palazzo Chigi, ferendo gravemente un carabiniere.
Andrea Orlando: ringrazio le forze dell’ordine non per la mia incolumità ma per la sicurezza delle altre persone