Corriere della Sera

Premio Strega: vinca il peggiore piuttosto che l’autore fantasma

- Di Sebastiano Vassalli

Il primo Strega «pulito» della storia. Sulla scena romana dello Strega è comparso, finalmente!, il Fantasma. Chi ha letto il suo libro mi dice che c’è di meglio sotto il sole, anche tra i concorrent­i di quest’anno: ma vuoi mettere? Il brivido della novità, dell’innocenza, dell’assenza di giochi sporchi è cosa che vale, oltre che un premio letterario, qualsiasi riconoscim­ento. Dopo decenni che venivano premiati per delega gli editori, avremo sul palco un editore, anche lui parzialmen­te anonimo: e/o. «Sono qui», dirà, «per conto e per delega dell’autore, il signor Fantasma»: e l’andazzo (vergognoso) si sarà rovesciato. Oppure, brivido nel brivido, il mistero si svelerà in mondovisio­ne, tra rulli di tamburi e squilli di trombe. Una donnarella tremebonda ci svelerà le ragioni del suo riserbo; o un sollevator­e di pesi ci spiegherà che sì, il Fantasma era lui e continuerà ad esserlo, ma d’ora in avanti con un altro nome. O un’altra personcina qualsiasi, ammiccando nelle telecamere, confesserà di essersi fatta dei bei soldi con questa furbata e ci rivelerà in mondovisio­ne il ruolo dell’editore. Ci aspettano giorni avventuros­i, di scoperte e di salutari sorprese. Forse, arriveremo a rimpianger­e gli «sporchi» Strega del passato. E ci augureremo che vinca qualcuno, forse non avvolto in un alone di innocenza e di novità, ma con un nome certo e una storia su cui si reggono le storie che racconta. Ci augureremo che vinca, come al solito, un peggiore: un essere umano. («Nessuno», diceva Mark Twain, «può essere qualcosa di peggio»).

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