C’è uno stile di vita contro le allergie
A tavola probiotici e vitamina D si stanno dimostrando utili in chiave preventiva. Ma anche nell’abitazione si possono mettere in atto strategie efficaci, per esempio nelle scelte d’arredamento. E lasciare più tempo i bambini all’aria aperta si conferma i
delle ricerche disponibili, un gruppo di 25 esperti di tutto il mondo ha concluso che il consumo di alimenti contenenti microrganismi probiotici — come lattobacilli e bifidobatteri — riduce del 5% le probabilità di ammalarsi nei bambini ad alto rischio, che hanno cioè già un genitore o un fratello allergico. E l’effetto protettivo arriva anche al 10-15 % se latti fermentati e yogurt sono assunti dalle donne in gravidanza o che allattano. «Consumati con regolarità, i probiotici integrano e regolano la flora batterica intestinale, e modulano la risposta immunitaria e l’infiammazione, influendo così su importanti processi che sono alla base delle allergie» si legge nello studio, pubblicato sulla rivista della World Allergy Organization. «Il beneficio è chiarissimo per l’eczema, ma riguarda molto probabilmente anche le altre forme allergiche» riassume Alessandro Fiocchi, responsabile di allergologia all’Ospedale Bambino Gesù di Roma, e coordinatore della ricerca.
Sotto l’attenzione dei medici ci sono però anche altre strategie. «Stiamo ora valutando l’effetto preventivo della vitamina D e delle sostanze prebiotiche, che influenzano positivamente la composizione della flora batterica intestinale» prosegue Fiocchi. Altre ricerche, in passato, hanno messo in evidenza quanto sia utile, per i bambini, giocare all’aria aperta e avere contatti con il terreno, frequentare i coetanei e ridurre per quanto possibile il ricorso ad antibiotici e antisettici nei primi mesi di vita.
Ulteriori misure permettono poi di limitare i rischi a tutte le età. «Sono particolarmente efficaci quelle che contrastano la formazione di muffe e l’accumulo di polvere in casa, — dice Canonica — principalmente, il controllo dell’umidità (mai oltre il 40-50 per cento) e della temperatura, che non dovrebbe superare i 20°C». Per ridurre ulteriormente l’esposizione agli acari è poi utile cambiare le lenzuola ogni 3-4 giorni e lavarle a 60° C, limitare la presenza di tende e tappeti, eliminare le librerie dalla camera da letto e non farvi entrare animali domestici, e usare aspirapolveri con filtro Hepa. Un’analisi dell’American Academy of otolaryngology, pubblicata a febbraio, fa notare che questi stessi provvedimenti permettono anche di alleviare i disturbi in chi è già sensibilizzato. Per chi è allergico ai pollini, invece, il consiglio è, ovviamente, di non frequentare prati e giardini nei giorni in cui i livelli sono alti (dato facilmente reperibile nei calendari pollinici disponibili su internet), ma anche cambiarsi d’abito quando si torna casa e lavare più spesso i vestiti nella stagione critica.
«Esistono poi in commercio filtri da montare sulle automobili, che impediscono ai pollini di entrare nell’abitacolo e riducono l’esposizione mentre si viaggia» aggiunge Canonica.
Ma la strategia più efficace per controllare i disturbi resta l’immunoterapia, che si basa sulla somministrazione in dosi crescenti dell’allergene, e induce il sistema immunitario a tollerarne la presenza. «L’immunoterapia è indicata anche per i bambini ed esiste ormai per tutte le allergie respiratorie — spiega l’esperto —. Affinché funzioni è però indispensabile che la diagnosi (che nella grande maggioranza dei casi si esegue ancora con il test cutaneo) sia corretta e identifichi
Limitare tende, tappeti e librerie nella camera da letto, non farvi entrare animali domestici e usare aspirapolveri con filtro Hepa
con precisione la sostanza che scatena i sintomi. Studi recenti hanno dimostrato che quattro anni di trattamento conferiscono una protezione che ne dura in media otto».
A stagione dei pollini iniziata, chi non si è protetto può cercare conforto nei farmaci, in pillole o in spray. «Gli antistaminici di nuova generazione hanno effetti collaterali molto ridotti rispetto a quelli del passato, che potevano indurre sonnolenza» dice Canonica. Ma ridurre i sintomi è essenziale anche per i più piccoli.
«L’infiammazione costante delle vie aeree, determinata dalle malattie allergiche, può compromettere lo sviluppo del sistema respiratorio che si sta formando — conclude Fiocchi —. Spegnerla, anche usando i farmaci, previene problemi futuri».