Quando è un farmaco a causare la «reazione»
na gestione corretta del verde pubblico potrebbe aiutare gli allergici. Infatti, non tutte le piante scatenano crisi di starnuti e una manutenzione attenta può ridurre molto le quantità di pollini nell’aria. Per questo, la Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica ha stilato un decalogo rivolto ai sindaci. Fra i consigli: preferire piante che affidano l’impollinazione agli insetti, evitando betulle, cipressi, ulivi e altre specie che diffondono i il proprio medico — dice Romano —. La diagnosi si basa su test cutanei ed esami del sangue. Ma è importante che le analisi siano eseguite a distanza di 2-3 settimane dall’evento, e comunque entro i 6 mesi, perché col tempo la traccia immunologica della reazione allergica si perde».
Fortunatamente, non sempre i sospetti peggiori sono confermati. «Circa l’1 % della popolazione riferisce reazioni cutanee dopo assunzione di antibiotici beta- lattamici o Fans, ma le analisi convalidano la diagnosi solo in una parte dei casi — puntualizza l’esperto —. A volte, infatti, si scambiano per reazioni allergiche manifestazioni che sono invece legate alla malattia che si sta curando. In altri casi, l’orticaria può essere il risultato dell’interazione del farmaco con qualche alimento. Fare i test è però sempre necessario: tranquillizza in caso di negatività, e permette di pensare a strategie di intervento per chi, invece, è davvero allergico».
Queste ultime comprendono
Frequenza
Le più comuni sono quelle ai Fans (aspirina, ibuprofene, ketoprofene e così via) e agli antibiotici beta-lattamici, come penicilline e cefalosporine. Ma si può essere allergici anche agli anestetici, ai mezzi di contrasto, all’eparina, ai gastroprotettori e a molto altro pollini nel vento. Via libera, anche a gelsomini, camelie, erica e liburno, che fioriscono in estate o in inverno, e non sommano i loro pollini a quelli già presenti nei mesi più critici. Per lo stesso motivo, potature, messe a dimora e altre operazioni di manutenzione andrebbero evitate quando la fioritura è in corso, ed eseguite preferibilmente di notte e in giornate poco ventose. Le zone in cui l’ambrosia è endemica andrebbero diserbate. la sostituzione del farmaco incriminato con altri che hanno un effetto analogo ma non determinano la reazione. Per gli antibiotici, le alternative sono numerose. Rimpiazzare gli antinfiammatori non steroidei è invece più complicato, soprattutto se i test scoprono che il soggetto è allergico a più classi di Fans. Per questi pazienti, le linee guida del National institute for health and clinical excellence (Nice) britannico, da poco aggiornate, consigliano il ricorso agli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 (cox-2), nome complesso che indica i medicinali antinfiammatori che agiscono in modo specifico sull’enzima cox-2, senza innescare i processi che sono alla base delle allergie.
«In passato questi farmaci sono stati messi sotto accusa per i loro effetti collaterali sul sistema cardiovascolare — precisa Romano —. Quelli in commercio oggi sono sicuri, ma vanno sempre prescritti dal medico». alle domande sulle allergie all’indirizzo internet