Formaggi, cibi speziati, cioccolato, consumati alla sera, potrebbero essere forieri di sonni agitati
alle domande dei lettori sui temi di nutrizione all’indirizzo
Pancia troppo piena brutti sogni mena: è un vecchio proverbio, ma che ci sia del vero ce lo dice ora uno studio (pubblicato su Frontiers in Psychology) nel quale ricercatori canadesi, utilizzando vari questionari, hanno valutato su un campione di 382 studenti universitari parametri legati al sonno, ai sogni e alle abitudini alimentari.
Secondo il 18% dei partecipanti i sogni erano influenzati dal consumo di certi cibi o da un pasto a tarda ora. Tra gli alimenti più citati come “istigatori” di sogni sia disturbati, sia bizzarri figuravano i prodotti lattiero caseari seguiti da cioccolato, dolci, cibi speziati e carne .
Fra le ipotesi dei ricercatori il fatto che (oltre al peso delle credenze relative a certi cibi) a influire sui sogni—direttamente o indirettamente attraverso un’interruzione del sonno — siano i disturbi che in individui sensibili possono insorgere in seguito al consumo di determinati alimenti.
L’ipotesi sarebbe avvalorata anche dalla frequenza con cui i prodotti lattiero caseari sono stati indicati come “istigatori” di sogni inquieti e dalla elevata diffusione della intolleranza al lattosio nella popolazione canadese.
Infine, la vividezza dei sogni è stata riportata con più frequenza da chi era stato per più tempo senza mangiare (per esempio, da chi aveva cenato molto presto) ed è risultata associata a una dieta più salutare.
«La nostra capacità di sognare risente, comprensibilmente, di fattori esterni come il cibo — sostiene Pierluigi Politi, professore di psichiatria all’Università di Pavia —. Tuttavia, i sogni continuano a rappresentare un contatto privilegiato con il nostro mondo interno e in questo senso, la “competenza” del nostro organismo nel digerire cibi “pesanti” può essere letta come una metafora della nostra capacità di metabolizzare, attraverso il sogno, vicende reali, spesso perfino più pesanti e indigeste dei cibi stessi».
«In attesa di saperne di più, — conclude Giuseppe Fatati, presidente Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica — puntiamo su cene leggere e, se non siamo intolleranti, anche sul tradizionale bicchiere di latte tiepido che può avere un effetto rilassante». Ingredienti per 4 persone: 250 g di riso jasmine, erbe aromatiche, 400 g di filetti di merluzzo, 50 g di pangrattato, un cucchiaino di buccia di limone grattugiata, 400 g di asparagi, olio extravergine d’oliva, sale. Preparazione: mettere il riso ben sciacquato in una casseruola con 500 ml di acqua, portarlo a ebollizione, abbassare la fiamma, salare, coprire e far assorbire tutto il liquido. Tritare le erbe, mescolarle con due cucchiai di olio e condire il pesce, passarlo nel pangrattato e gratinarlo in forno a 190° per 10 minuti. Condire il riso con olio e buccia di limone, stenderlo sui piatti, adagiarvi il pesce, decorare con gli asparagi a vapore leggermente oliati. Valori nutrizionali per porzione: proteine, g 27, grassi g 11 (di cui saturi g 1,5) , carboidrati g 64, energia kcal 447
Ricetta dello chef Giuseppe Capano Sebbene i cibi a basso Indice Glicemico (IG) siano preferibili in quanto hanno un impatto più contenuto sulla glicemia, per favorire un buon sonno l’alto IG pò essere un vantaggio. In uno studio ( American Journal of Clinical Nutrition) su adulti sani, si è visto che dopo un pasto a base di un riso ad alto IG (riso Jasmine, tailandese) si riducevano i tempi per prendere sonno rispetto a quelli dopo un pasto a base di un riso a basso IG.