Corriere della Sera

Un ticket per chi prenota e poi non si presenta

- Di Riccardo Renzi

Dopo anni di frammentaz­ione del Servizio sanitario, anni in cui ogni Regione è andata per conto suo, oggi si tenta una sorta di riunificaz­ione nel Patto per la salute. C’è, se non altro, la possibilit­à di scegliere tra le diverse esperienze, da quelle più brillanti a quelle più cervelloti­che, le soluzioni che garantisco­no i migliori risultati e non solo quelle che fanno risparmiar­e soldi. Non ci sembra una buona idea, per esempio, estendere a tutti come è stato auspicato anche dalla ministra Lorenzin, il ticket sui “codici bianchi” in Pronto soccorso, soluzione “lombarda” al problema dell’intasament­o delle emergenze. Perché pensiamo che per la mamma che porta il bambino in Pronto soccorso per poche linee di febbre, per chi sente strani sintomi e ha paura che gli venga un infarto, mentre è soltanto un indigestio­ne, per l’anziano solo che si presenta in ospedale a giorni alterni per sentirsi confortato, il ticket sia soltanto una tassa sull’ansia, sulla paura, sull’ipocondria. Ma queste persone, si dice, ostacolano il soccorso ai casi più seri. Vero. Ma se trovassero risposta nella medicina del territorio (medici di base, guardie mediche eccetera) non intaserebb­ero gli ospedali. Il Pronto soccorso è un collo di bottiglia che si blocca perché non c’è un adeguato filtraggio a monte e, talvolta, un adeguato deflusso a valle, per mancanza di posti letto o personale. Il ticket sui codici bianchi quindi fa pagare al cittadino l’inefficien­za del sistema. Più sensata ci sembra la proposta, che viene dall’Emilia Romagna, di tassare chi non si presenta (dal 20 al 30% dei casi) a una visita specialist­ica o a un esame prenotati. Ci sembra più giusto far pagare i maleducati piuttosto che gli spaventati.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy