Il premier ribatte con i numeri: noi pensiamo all’economia, loro ossessionati dal consenso
La proposta alla minoranza sull’Italicum: primarie per i capilista
«È l’unico sindacato al mondo che protesta quando l’occupazione migliora, sono ossessionati dal consenso, noi invece abbiamo una sola ossessione, far ripartire l’economia e i contratti di lavoro, cosa che sta avvenendo, solo loro non se ne accorgono».
Matteo Renzi non replica ufficialmente alla manifestazione di Maurizio Landini e Susanna Camusso, a piazza del Popolo, ma al suo staff affida pensieri che in sostanza ignorano il fatto, bollato «come atto politico, l’ennesimo corteo, una non notizia». Ci sono ben altri segnali, ben altre notizie, che per il premier valgono una nota e una soddisfazione, il calo del prezzo delle bollette, l’inversione di tendenza nel commercio al dettaglio dei prodotti alimentari, i dati recenti sui nuovi contratti, aumentati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
La dichiarazione di Debora Serracchiani, vicesegretario del Partito democratico, del resto è pienamente condivisa dal presidente del Consiglio ed è volutamente schietta nei confronti del sindacato. Landini dice di aver più consenso del governo? «Vedremo nel 2018 se ha più consenso Renzi o più Landini. Basta aspettare tre anni. Nel frattempo loro fanno i cortei, noi facciamo Expo. Loro parlano di consenso, noi parliamo di contratti. Loro giocano sulla rabbia, noi sulla speranza. Facciano pure scioperi e manifestazioni, noi andiamo avanti».
Renzi invece affida a Facebook la sua soddisfazione per alcuni segnali dell’economia, tutti «positivi per le famiglie italiane. Ad aprile scende ancora il conto della bolletta per l’energia elettrica (-1,1%) e per il gas (-4%). Significa un risparmio medio di 75 euro l’anno in più nelle tasche degli italiani dopo anni di crescita continua dei conti delle bollette: sono stime dell’Autorità competente. Due giorni fa la Coldiretti ha parlato di storica inversione di tendenza nel commercio al dettaglio dei prodotti alimentari, con un aumento delle vendite del 2,9% a gennaio 2015. Mentre Fincantieri firmava un contratto storico con la Carnival per 5 navi da crociera. Come i 79 mila contratti a tempo indeterminato in più grazie agli incentivi. Sono tutti segnali ad accelerare sulle riforme. E oggi (ieri per chi legge, ndr) nella meraviglia del Salone dei 500, alla presenza del presidente della Repubblica, l’Expo delle idee ci aiuta a riflettere su questa grande occasione».
Ieri Renzi ha anche scritto una lettera al Pd romano, impegnato in «uno sforzo di pulizia, di orgoglio. Stiamo lavorando tutti insieme per cambiare questo Paese, scrostando un sistema che pareva intoccabile, inamovibile, eterno».
Domani si discuterà di legge elettorale e di liste durante la direzione del Pd. Pippo Civati invita la minoranza a disertare la riunione «così Renzi avrà il cento per cento dei voti». Cesare Damiano sostiene invece che un accordo si può e si deve raggiungere. La Serracchiani è sicura che l’Italicum si farà. Una possibile mediazione: non toccare la legge ma fare le primarie anche per i capilista, potrebbe essere questa la proposta di Renzi alla minoranza, che sminerebbe la critica di nominare direttamente i futuri parlamentari.
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