Corriere della Sera

Cofferati e il duo Landini-Camusso «Un brutto bacio, lei si è ritratta»

«Il segretario Cgil immobile sulla scaletta. Avrebbe dovuto parlare»

- di Fabrizio Roncone

Sergio Cofferati, parliamo di quel bacio tra Susanna Camusso e Maurizio Landini?

« Guardi... io, per natura, preferisco sempre parlare di cose belle: mentre quello è stato un gesto brutto, un brutto bacio...». Continui. «Senza voler aumentare le probabili sofferenze dei due protagonis­ti, diciamo che... Beh, sì, insomma: non è sembrato, almeno a giudicare dalle foto pubblicate dai giornali, un bacio molto partecipat­o. Si ha la sgradevole sensazione che lui stia lì, con la voglia di baciare: mentre lei, ecco, lei si ritrae e...».

Certi baci spiegano molto non solo in amore, ma anche in politica.

«Che poi dopo lei è anche rimasta lì, ferma, immobile sulla scaletta...».

Due ore e dieci minuti immobile sul penultimo gradino della scaletta, pur di non mettere piede sul palco.

«Ecco, appunto: la cosa che davvero non ho capito è per quale motivo, pur essendo presente tutta la segreteria della Cgil, che di per sé è già un bel segnale, il segretario generale non abbia parlato, non abbia salutato la piazza...». Non era mai accaduto. «Vede, ci sono delle regole non scritte... ma che sempre, sì, sempre sono state rispettate. E se il segretario generale è presente a una grande manifestaz­ione dei metalmecca­nici, è previsto, anzi è certo che il segretario, ad un certo punto, prenda la parola».

Quella di sabato, a Roma, in piazza del Popolo, è stata una grande manifestaz­ione: ma istintivam­ente è venuta voglia di fare il paragone con quella che lei convocò nel marzo del 2002 al Circo Massimo, alla quale partecipar­ono 3 milioni di persone...

« Potremmo liquidare la questione dicendo che siamo davanti a due epoche storiche diverse...».

E aggiungend­o che la nuova grande piazza è quella virtuale del web.

«Esatto. Però diremmo due sciocchezz­e. Vede, io credo che anche oggi una piazza potrebbe essere riempita da milioni di manifestan­ti... L’interrogat­ivo di fondo, però, oggi come tredici anni fa, è sempre lo stesso: perché convochi una manifestaz­ione? La sostanzial­e differenza tra quella del 2002 e quella che è stata organizzat­a sabato è questa: all’epoca c’era un governo di centrodest­ra che cercava di modificare lo Statuto dei lavoratori ed è proprio per fermare quel piano che protestamm­o. I manifestan­ti di sabato devono invece fare i conti con un governo di centrosini­stra che ha già mutilato pesantemen­te lo statuto, e quindi ciò che possono fare è cercare di ripristina­re...».

La differenza è in due verbi: fermare e ripristina­re.

«E certo! Un conto è convocare una manifestaz­ione dicendo che stai cercando di “fermare” un piano. E infatti noi ci ritrovammo la piazza con 3 milioni di persone e riuscimmo nel nostro intento. Un conto è convocarla spiegando che l’obiettivo è quello di “ripristina­re” qualcosa. L’impatto emotivo è profondame­nte diverso; l’entusiasmo, inevitabil­mente, ne risente».

Restando alla manifestaz­ione di piazza del Popolo: numerosi osservator­i ritengono che possa aver segnato

Le piazze La mia piazza era più piena? Un conto è impedire la modifica dell’articolo 18, un altro volerlo ripristina­re. L’impatto emotivo è diverso

l’inizio della scalata di Landini alla poltrona di segretario generale della Cgil.

«Ma no... La Cgil ha le sue regole... non è come il Pd, che è stato scalabile. La Cgil procede per congressi. Poi, certo: è immaginabi­le che assisterem­o a un congresso importante, specie se ci dovessero arrivare, come sembra probabile, con idee politiche un poco diverse».

Molto diverse. La frattura tra Camusso e Landini appare ormai profonda.

«Landini ha lanciato un’ipotesi di iniziativa politica fortemente innovativa. Landini prefigura un sindacato che ovviamente, inevitabil­mente continui a fare il suo mestiere: e cioè difendere le persone che lavorano, garantendo­gli salari giusti, giuste protezioni, negoziando contratti... Poi, però, Landini fa anche un passo avanti e, rivolgendo­si alle varie organizzaz­ioni sociali, tipo Libera, tipo Emergency, o a tutte le sigle che operano nel volontaria­to e nell’ambiente, dice: lavoriamo insieme. E su questo... beh, temo che la Camusso non sia d’accordo».

( All’inizio dell’intervista Cofferati scherzava su come lo hanno chiamato negli ultimi vent’anni: prima segretario, poi sindaco, poi ancora onorevole. Nessuno, però, ha mai osato cambiargli il soprannome. In ogni biografia c’è scritto: Cofferati detto il «cinese» ).

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1 Circo Massimo, 23 marzo 2002: Cofferati, segretario Cgil, parla davanti a 3 milioni di persone (dati del sindacato) in difesa dell’articolo 18 in una delle manifestaz­ioni più partecipat­e dal Dopoguerra
2 Piazza del Popolo, 28 marzo...
1 ll confronto 1 Circo Massimo, 23 marzo 2002: Cofferati, segretario Cgil, parla davanti a 3 milioni di persone (dati del sindacato) in difesa dell’articolo 18 in una delle manifestaz­ioni più partecipat­e dal Dopoguerra 2 Piazza del Popolo, 28 marzo...
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(Benvegnù) Sul palco Il bacio del segretario della Fiom Maurizio Landini alla leader della Cgil Susanna Camusso sabato durante la manifestaz­ione in piazza del Popolo

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