Corriere della Sera

Fondazioni dei politici Cantone: una legge è ora indispensa­bile

- D. Mart.

Le linee

Il premier Matteo Renzi ha promesso entro fine anno una riforma delle intercetta­zioni. Ieri il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha assicurato: «Non ci sarà nessun bavaglio per i giornalist­i»

Tra le idee allo studio per la riforma ci sarebbero criteri molto più rigidi per la pubblicazi­one dei brogliacci sui giornali e sarebbe previsto anche il carcere per chi rendesse pubbliche conversazi­oni ritenute estranee all’oggetto dell’inchiesta

«Non c’è nessun bavaglio per i giornalist­i e non credo ci sarà...». Il ministro della Giustizia Andrea Orlando — che ha dedicato la sua domenica al tour «Passi della memoria» organizzat­o dal Pd a Milano — torna a parlare della riforma delle intercetta­zioni. E rassicura chi teme il colpo di spugna: «Qualunque sarà la legge non inciderà prima di anni sulla gestione delle intercetta­zioni... Pensare che con un intervento si possa in qualche modo alterare l’evoluzione di indagini in corso mi sembra non solo fantasioso ma anche infantile».

Una delle bozze sulle intercetta­zioni in circolazio­ne (criteri molto più rigidi per la pubblicazi­one dei brogliacci sui giornali, mentre i presuppost­i investigat­ivi per intercetta­re gli indagati non cambierebb­ero) prevedereb­be anche il carcere per chi renderà pubbliche conversazi­oni ritenute estranee all’oggetto dell’inchiesta. Per questo, dopo molte indiscrezi­oni, Orlando esclude «un bavaglio per i giornalist­i» e preferisce mettere a fuoco l’azione di governo sulla velocizzaz­ione del processo penale: «Alla Camera stiamo discutendo un testo (il cui articolo 25 è comunque dedicato alle intercetta­zioni, ndr) che tratterà le modalità delle impugnazio­ni e il funzioname­nto dell’udienza preliminar­e».

Ma prima di tutto questo c’è il disegno di legge anticorruz­ione (prevede, tra l’altro, il ripristino del reato per il falso in bilancio e pene più dure per la corruzione) che domani torna in aula al Senato per essere approvato in prima lettura nella giornata di mercoledì. Secondo il magistrato Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruz­ione, il testo è «utilissimo, e non vedo l’ora che venga approvato, ma non dobbiamo pensare che una volta approvato basti da solo a risolvere il problema». Ha dunque insistito Cantone: «È indispensa­bile una legge sulle fondazioni politiche: perché, per esempio, non devono avere nessun tipo di bilancio?».

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