Corriere della Sera

Forza Italia, la partita di Milano e quell’idea di «candidare Silvio»

La spinta dei suoi. Gelmini: «Con lui si vincerebbe, gliel’ho detto»

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di una carriera iniziata proprio a Milano.

Per capire, occorre chiedere a qualcuno che a Berlusconi sia vicino da sempre come la coordinatr­ice lombarda di Forza Italia, Mariastell­a Gelmini. «Berlusconi candidato sindaco? Magari…». La candidatur­a del Fondatore «sarebbe senza dubbio la

Nel 1997

più forte in assoluto, quella capace, una volta di più, di unificare tutti, e non soltanto per il ruolo politico nazionale: lui sarebbe il miglior interprete di Milano e della sua capacità di costruire e di guardare avanti». Ma? «Ma non so se ci sia la sua disponibil­ità. Dico la verità, qualche tempo fa io ci avevo pensato e gliel’ho detto. Ma lui ha un po’ lasciato cadere la cosa».

L’idea, peraltro, non è nuova. Ricorda Sergio Scalpelli, già assessore « intelligen­te » della giunta Albertini e amministra­tore del Foglio nonché osservator­e acuto delle cose (non solo) milanesi, che «fu un’idea di Giuliano Ferrara nel 1997, la ve- deva come la ripartenza dopo la sconfitta subita da Romano Prodi e il modo migliore per attraversa­re la “traversata nel deserto” dell’opposizion­e; ma lui allora fece scelte diverse, e oggi forse siamo fuori tempo massimo». Non per le chance di vittoria: « Berlusconi certamente compattere­bbe il centrodest­ra. E avrebbe un gran senso se Renzi mettesse lì un Emanuele Fiano o una Lia Quartapell­e». Però, «io non lo glielo augurerei. Ed è inutile pensare a un super staff che gli darebbe una mano. Tra l’altro, scegliersi i collaborat­ori non è la cosa in cui Berlusconi è più bravo».

Sempre nel 1997, Gabriele Albertini divenne sindaco di Milano: «Ma quando Berlusconi mi

Scalpelli «Di sicuro Berlusconi compattere­bbe il centrodest­ra, ma io non glielo augurerei»

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