Corriere della Sera

Cook, Draghi e Xi Jinping: sono loro i più influenti al mondo Dagli amministra­tori di grandi aziende fino ai cantanti pop. La classifica annuale stilata da «Fortune»

- Leonard Berberi

Certo, hanno ragione le simpatiche monache di clausura dell’ormai famoso Monastero Clarisse Cappuccine di Napoli quando rispondono a Luciana Littizzett­o che l’immaginari­o manzoniano andrebbe finalmente aggiornato. In fondo sono passati quasi due secoli dai Promessi sposi e quasi quattro dalla storia raccontata nel romanzo. Dunque, è giusto far notare che qualcosa è cambiato anche nel concetto e nella pratica della clausura dai tempi della «sventurata» Gertrude, ovvero della monaca di Monza, a oggi.

Ma è anche vero che leggerle su Facebook è ancora più stupefacen­te che vederle, vispe e giulive, correre attorno al Papa, come è capitato durante la messa nel Duomo di Napoli il 21 marzo scorso, per di più con l’arcivescov­o Crescenzio Sepe che, microfono alla mano, ironizzava in dialetto eduardiano: «Uhé, ando’ iate! Guarda qua, va’... Sorelle dopo, dopo… E cheste so’ di clausura… figuratevi quelle non di clausura! ‘N’atro poco so’ mangiano… Mannaggia a chella!».

La clausura versione 2.0, aperta ai «social network», appare sulle prime come una specie di ossimoro dello spirito. La domanda che nasce spontanea è: che clausura è quella che si consegna al più facile e al più chiassoso degli accessi globali? In realtà poi, andando a visitare la nuova pagina delle Clarisse di Napoli, dette le Trentatré, la domanda trova una risposta altrettant­o immediata: dopo un breve video in cui il giornalist­ablogger Luca Lavarone supera i cancelli e le grate del monastero napoletano per andare a intervista­re madre Rosa e madre Pia sulle battute della Littizzett­o, vi si trovano inviti alla meditazion­e sul Vangelo del giorno e sui Salmi, qualche fotografia scattata all’interno del Duomo nel giorno della presenza pontificia e poco altro. E si può soprassede­re sull’inconvenie­nte di trovare, in fondo alla stessa pagina, le pubblicità di Tripadviso­r e del gioco gratuito online Demon Slayer Italian, che ha per sottotitol­o Città del Cielo

Ci dispiace che la signora Littizzett­o, abbia pensato che le «represse» monache di clausura stessero aspettando il Papa per abbracciar­e un uomo... probabilme­nte per fare questo avremmo scelto un altro luogo e ben altri uomini... se avessimo voluto... Non sarebbe forse il caso, cara Luciana, Littizzett­o, di aggiornare il tuo manzoniano immaginari­o delle monache di vita contemplat­iva?

L’amministra­tore delegato di un’azienda che vale più di 750 miliardi di dollari. Il «custode» dell’euro. Il presidente della nazione più popolata del pianeta. Sono loro le persone più influenti al mondo secondo la lista che la rivista Fortune compila ogni anno e che è fatta in tutto di cinquanta nomi. Nell’ordine, sul podio ci sono: Tim Cook, ad di Apple, Mario Draghi, numero uno della Banca centrale europea, Xi Jinping, il capo di Stato della Cina.

L’elenco — realizzato dalla redazione del magazine con la consulenza di 27 esperti — individua le donne e gli uomini che « stanno trasforman­do l’economia, la politica, la filantropi­a e tanto altro». Per questo tra loro c’è, al sesto posto, pure una cantante pop, Taylor Swift, che si piazza due gradini sotto papa Francesco ( primo nel 2014).

Va peggio, nel 2015, ad Angela La parola viene dal latino «claudere», chiudere. È la regola di alcuni ordini religiosi che disciplina l’ingresso e l’uscita nelle loro case. Per gli uomini la clausura è solo passiva (non è consentito l’ingresso alle donne), per le monache è attiva e passiva, ovvero è proibito tanto l’ingresso in monastero a tutti, quanto l’uscita delle monache da esso. Il vescovo può permettere delle deroghe. Ogni Ordine ha comunque una sua regola. Merkel: la cancellier­a tedesca, seconda l’anno passato, finisce fuori dai primi cinquanta. Un destino che condivide con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Per Fortune Tim Cook merita il primo posto (era 33° nel 2014) non solo per aver portato le azioni dell’azienda a raggiunger­e valori mai registrati e per la continua innovazion­e (con la presentazi­one di prodotti come l’orologio intelligen­te Apple Watch), ma anche per il suo coming out sul settimanal­e Bloomberg Businesswe­ek. Gesto personale a cui si aggiunge l’annuncio — questa volta proprio su Fortune — di voler donare i suoi averi (stimati in 785 milioni di dollari) in beneficenz­a dopo aver però pagato le spese di istruzione della nipote di dieci anni.

Il governator­e della Bce, Mario Draghi, si guadagna il secondo posto per il suo ruolo («uno dei lavori più duri e importanti al mondo») e per la promessa di «fare tutto il possibile» per riuscire a mantenere unita l’Eurozona. Il presidente cinese Xi Jinping è terzo per il suo lavoro di consolidam­ento del potere nel colosso asiatico.

Seguono papa Francesco («Ha una visione e una tenacia straordina­ria»), il primo ministro indiano Narendra Modi («Ha spiegato all’India che è venuto il momento di abbracciar­e il XXI secolo»), la popstar Taylor Swift («La donna più pagata in ambito musicale e non per caso»).

Elon Musk, il proprietar­iovisionar­io di Tesla e SpaceX, si piazza al 23° posto e batte così il capo di Facebook Mark Zuckerberg (25°) e il numero uno di Amazon Jeff Bezos (27°).

@leonard_berberi

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