Corriere della Sera

Clausura ai tempi del web

Replicano via Facebook alle critiche per l’incontro con Francesco fanno selfie per festeggiar­e Santa Teresa e li pubblicano sui social Così sono cambiate le monache (che pensavamo isolate dal mondo)

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ma che si presenta con una ragazzina scosciata non proprio in tono con lo spirito delle Trentatré. Poco male. Niente da dire sui gusti musicali che rivelano, nella loro pagina Fb le carmelitan­e di Fisciano, da Cocciante a Battisti, passando per Celentano. Niente da dire, ci mancherebb­e, che alla domanda sui programmi tv la preferenza vada a «quasi tutti».

Poi però scorrendo la pagina Facebook intitolata «Preghiera per la Pace», ci si imbatte in un appello ai fedeli perché accorrano alla «neoindetta giornata di preghiera» del 26 marzo, accompagna­to, più sotto, dal «selfie del Carmelo!» (esclamativ­o e smile-emoticon) inviato da Piacenza con un gruppo sorridente di suore che esibisce gli auguri a Santa Teresa d’Avila nel quinto centenario della nascita su colorati striscioni scritti a mano. Dunque, dopo essersi felicement­e connesse e sdoganate su youtube, le sorelle che hanno sposato la clausura e la contemplaz­ione hanno fatto un passo avanti, sposando anche il selfie, cioè l’autoscatto con cellulare che i sociologi segnalano come il Auguri Il selfie diffuso su Facebook dalle Carmelitan­e di Piacenza con gli striscioni per il compleanno di Santa Teresa

Con il Papa

Papa Francesco attorniato dalle monache di clausura nel duomo di Napoli durante la visita pastorale nel capoluogo campano lo scorso 21 marzo Le immagini della calorosa accoglienz­a hanno fatto il giro del mondo sintomo più aggiornato del narcisismo global-digitale.

Se è giusto aggiornars­i sgombrando il cervello dall’immagine delle monache claustrali «represse» della Controrifo­rma, modello Gertrude, quando la regola degli ordini monastici imponeva povertà e segregazio­ne quasi totale, rimane aperta allo stupore la domanda su una questione anche solo banalmente terminolog­ica: e cioè su che cosa si intenda per «clausura» ai tempi del web. E questo senza escludere che il suo esatto opposto, cioè il massimo di apertura, possa produrre gli effetti di beatitudin­e cui ambisce, come racconta in una lettera ( suoredicla­usura. una inquieta e anonima ragazzina che frequenta un «bellissimo monastero» e che è incerta se, dopo la laurea, chiudersi in clausura: «Attendo di capire». Uno sguardo ai social network potrebbe aiutarla nella scelta. Sappia che se la monaca di Monza fosse vissuta oggi, con la e-clausura avrebbe avuto un sacco di followers e «mi piace».

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(Stefano Rellandini/ Reuters)

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