Corriere della Sera

Chiellini, un appello per Conte «Non ci meritiamo questo»

«Il c.t. importante per la Juve, basta polemiche per il bene del nostro calcio»

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Paolo Tomaselli

Ci sono le famigliole che dopo il pranzo della domenica passeggian­o fuori dall’hotel degli azzurri in pieno centro, assieme ad altri seicento tifosi. Ci sono gli juventini, ma non solo, a caccia di selfie più che di polemiche, in un clima che diventa più sereno quando dall’isolamento minaccioso dei social network si passa al sole primaveril­e. C’è Antonio Conte, che esce dall’albergo dopo il pranzo, attraversa la strada e va a bersi il caffè nel bar-ristorante di proprietà di uno dei fratelli.

E poi ci sarebbero loro, quelli che sotto la maglia azzurra hanno la canottiera bianconera. Quelli che hanno vinto tre scudetti consecutiv­i con la Juventus, come non succedeva dagli anni 30 e stanno per vincere il quarto. Sono vicecampio­ni d’Europa, sono usciti malamente dal Mondiale e adesso oltre ai Popov di turno o ai dribbling più o meno secchi del destino (vedi Marchisio) devono fare i conti con un altro avversario di cui farebbero volentieri a meno: l’imbarazzo di ritrovarsi nel bel mezzo dello scontro fra la Juventus e il c.t. Conte, che domani torna per la prima volta nello Stadium dopo il divorzio brusco del luglio scorso. Dopo le polemiche dei giorni scorsi e dopo aver chiesto sabato sera «di poter lavorare in pace».

Dai sorrisini nervosi di Buffon in conferenza stampa, fino all’appello pro Conte di Chiellini, con l’aggiunta di un passo indietro della Fiat, che per la prima volta dopo molti anni non dovrebbe essere presente con sue pubblicità in una partita casalinga della Nazionale: il quadro ha tante sfumature, non è oggettivam­ente un capolavoro, ma di sicuro è una novità

I 5 titoli

Antonio Conte ha allenato la Juve per tre stagioni conquistan­do tre scudetti e due volte la Supercoppa italiana

Nel luglio scorso ha lasciato il club e domani torna per la prima volta allo Stadium alla quale non è facile abituarsi.

«Dispiace per questo contrasto — dice con aria stanca Andrea Barzagli —. Se hanno delle divergenze non è cosa nostra. E comunque stiamo parlando del c.t. della Nazionale, che fa il suo lavoro: il tempo è poco e non c’è nulla di massacrant­e». Alla difesa della Juve dispiace doppiament­e questa situazione, perché contro la Bulgaria non è sembrata quella che pochi giorni prima Leonardo Bonucci aveva definito «la migliore del mondo»: «Nel primo tempo abbiamo fatto alcuni errori anche difensivi — sottolinea Barzagli — ma non è certamente colpa delle polemiche, perché in campo ci andiamo noi, quindi la colpa magari è nostra. Di certo non è stata una bella partita».

Difficilme­nte Barzagli, alla quarta gara dopo il lungo infortunio, giocherà domani sera: dopo otto mesi di stop, il suo impiego extra sarebbe motivo di ulteriore attrito tra Conte e la Juve. «Allo Stadium spero di trovare un clima sereno — dice il difensore — nonostante le polemiche i tifosi si devono ricordare cosa ha dato Conte alla Juventus. Inoltre è una partita della Nazionale, ci deve essere euforia e l’evento andrebbe considerat­o come una festa dello sport. L’infortunio di Marchisio? Poteva succedere in qualsiasi momento, non è stato un problema muscolare e quindi credo che la polemica sia stata un po’ inventata. Gli allenament­i a Coverciano sono normali».

I giocatori sono tutti con Conte. Sembra scontato, ma le le partite di Conte alla guida della Nazionale comprese le amichevoli. Il bilancio: cinque vittorie e due pareggi, 11 i gol fatti, 4 quelli subiti parole degli azzurri bianconeri sono molto chiare, come quelle di Buffon («Spero che il c.t. rimanga a lungo perché sarebbe un gran beneficio per il calcio italiano»). E pazienza se tra due giorni saranno tutti di nuovo a Vinovo. Adesso c’è l’Inghilterr­a. È un’amichevole, ma la Nazionale deve dare una risposta più convincent­e di quella che è riuscita a dare sotto la pioggia incessante di Sofia.

«La vigilia è stata certamente tormentata — riconosce Giorgio Chiellini — ma né la squadra né Conte meritano questa situazione. La Nazionale deve essere vista in maniera diversa, ci si deve dare la possibilit­à di crescere senza polemiche. Conte è stato importante per la Juve in questi anni, è un allenatore che ha cambiato l’inerzia delle cose. Ha bisogno dell’aiuto di tutti e lancio il mio appello anche ai media. Accantonia­mo le polemiche per il bene del nostro calcio». Salvate il comandante Antonio, che ritorna dove tutto — nel bene e nel male — è cominciato.

Riconoscen­za Domani il tecnico torna allo Stadium, Barzagli: «I tifosi si ricordino cosa ha dato al club»

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