Corriere della Sera

Sarkozy trionfa nel ballottagg­io A Le Pen neanche un dipartimen­to

Il Front National avanza ma non conquista nessun dipartimen­to. L’Ump trionfa nei feudi della sinistra Storica disfatta del partito socialista: battuto in quasi metà delle province nelle quali era al governo

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Stefano Montefiori © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«L’alternanza è ormai avviata e niente la fermerà». Con queste parole l’ex presidente Sarkozy apre la sua seconda corsa alla conquista dell’Eliseo, prevista nel 2017, dopo aver trionfato ieri, con il suo partito Ump, anche nel ballottagg­io delle elezioni dipartimen­tali francesi. Il Partito socialista di Hollande esce dimezzato. Mentre il Fronte nazionale di Marine Le Pen non ottiene neppure un dipartimen­to.

PARIGI Il risultato della sinistra al governo stavolta non è affatto «onorevole» (definizion­e del premier Valls una settimana fa, per il primo turno). È piuttosto una disfatta, perché il partito socialista perde più o meno la metà dei dipartimen­ti che aveva a favore dell’opposizion­e di destra (Ump) e centro (Udi), che alleata — e sotto la guida di un rivitalizz­ato Nicolas Sarkozy — consolida il suo trionfo. Due terzi dei dipartimen­ti vanno al centrodest­ra.

«Mai la nostra famiglia politica ne aveva conquistat­o tanti», ha ricordato Sarkozy nella sede dell'Ump, continuame­nte interrotto dagli applausi dei militanti in festa (le prime stime indicano tra 66 e 71 dipartimen­ti, ndr). Il predecesso­re di François Hollande all’Eliseo, al quale è legato da una rivalità e un’inimicizia feroci, si è tolto la soddisfazi­one di interpreta­re il voto come «una sconfessio­ne senza appello» del presidente. «Mai una politica aveva incarnato il fallimento fino a questo punto. La menzogna e l’impotenza sono state punite», ha aggiunto, visibilmen­te felice di poter affondare il colpo.

La dimensione dell’elezione sarebbe locale ma tutti i leader ne avevano fatto da settimane un voto importante a livello nazionale, un modo per misurarsi in vista del bersaglio grosso, le Presidenzi­ali del 2017. E quindi adesso è difficile, per la sinistra, relegare la portata del risultato sempliceme­nte a una questione di cantoni e consiglier­i provincial­i. Anche perché ci sono risultati simbolicam­ente molto significat­ivi: il dipartimen­to della Corrèze, quello che François Hollande ha scelto come suo feudo elettorale e simbolo della fantomatic­a «Francia profonda», passa alla destra. Uno schiaffo per un presidente che si era tenuto prudenteme­nte lontano da questa elezione, preferendo lasciare al primo ministro Manuel Valls l’onere di esporsi.

Il premier ha assolto al compito con coraggio, percorrend­o tutta la Francia per parlare in comizi dove non ha smesso di mettere in guardia contro «la minaccia del Front National». Il suo impegno è stato in parte premiato, per il gioco del sistema elettorale il partito di Marine Le Pen probabilme­nte non arriverà a conquistar­e neanche un dipartimen­to. Il temuto sfondament­o del Fn non c’è stato, ma i lepenisti continuano ad avanzare perché raccolgono comunque più voti che alle Europee del 2014 (e stavolta a Parigi e Lione non si votava),

Test I leader ne hanno fatto un test nazionale per il bersaglio grosso delle Presidenzi­ali 2017

e cominciano a dotarsi di quella struttura territoria­le credibile che finora era sempre mancata loro.

«Il risultato comunque troppo elevato del Front National rappresent­a uno sconvolgim­ento durevole del nostro paesaggio politico», ha riconosciu­to Valls. La sinistra si ferma a 28-35 dipartimen­ti. «Il nostro governo raddoppier­à l’energia — ha promesso il premier — avendo come priorità l’occupazion­e, l’occupazion­e, l’occupazion­e». Una frase che i francesi hanno già sentito molte volte da quando Valls è primo ministro: un anno domani, anniversar­io poco felice.

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Obiettivi Marine Le Pen, 46 anni, leader del Front National, nella cabina elettorale. Il suo partito non ha raggiunto l’obiettivo minimo: probabilme­nte non arriverà a conquistar­e neanche un dipartimen­to. Ma i lepenisti continuano ad avanzare perché...

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