Corriere della Sera

Morto nella Terra dei Fuochi il bimbo che abbracciò il Papa

Aveva 4 anni. Lo scorso marzo l’incontro con Francesco a Napoli

- Mariolina Iossa

Checco era in cura al Santobono di Napoli. Pochi giorni fa, a Pasqua, un altro ragazzo, Marco, 16 anni, di Acerra, non è riuscito a sconfigger­e la sua personale battaglia contro il cancro ed è morto al Pausilipon, altro ospedale pediatrico, sempre nel capoluogo campano. «Sono questi i veri eroi del nostro popolo, che meriterebb­ero gli applausi, il concorso di folla, la television­e e i giornalist­i», aveva detto il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, durante i funerali di Marco.

Don Maurizio Patriciell­o, che è parroco a Caivano, nell’hinterland napoletano, ma che nonostante la relativa «lontananza» geografica dalla Terra dei Fuochi è stato tra i primi ad aver alzato il velo su questa terribile realtà e ad aver portato avanti la denuncia su quella che sembra un’inspiegabi­le pandemia di tumori nel Casertano, ieri ha detto, in un sospiro amaro: « Checco è un’altra vittima della Terra dei Fuochi». A lui si rivolgono le madri disperate, lo interpella­no, chiedono aiuto. E don Maurizio prega, ascolta, e parla, si dà da fare. Perché crede che soltanto continuare a parlare e a denunciare può aiutare questa gente. «È il silenzio — dice — a sconfigger­ci tutti».

Il parroco

Checco è un’altra vittima della Terra dei Fuochi È il silenzio che sconfigge tutti

L’attivista

I bimbi non devono riposare in pace per sempre Dovrebbero vivere e dare gioia ai loro genitori

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