Corriere della Sera

L’era della terza vita

Amare (ancora), viaggiare (lontano) o mettersi i pantaloni (corti). Magari dopo i 70 anni Come affrontare le età che si dilatano? Con vecchie passioni e nuovi desideri

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I «paletti» Secondo la sociologa Marianne Williamson («The Age of Miracles») per inventare una nuova mezza età «bisogna sviluppare nuovi codici»

Una Bond Girl di 50 anni? Impensabil­e, eppure Sam Mendes offre la parte a Monica Bellucci e lei accetta: «Non l’ho fatto a 20 anni, ma io vado piano nella vita e ora sarò una Bond woman!». Una modella di 84 anni che sfila e va in copertina con i capelli argentati? Impossibil­e, eppure l’italo americana Carmen Dell’Orefice (classe 1931) che ha iniziato a posare per il pittore Salvador Dalí a 13 anni, ancora sale in passerella con calze a rete e tacchi altissimi. Due persone di ottant’anni che si amano e fanno l’amore? Scandaloso, eppure succede nella realtà, al cinema e nei libri: ultimo Piangi pure di Lidia Ravera.

L’onda lunga della vita ha lambito anche Yoko Ono, che a 82 anni ha scritto una lettera aperta (titolo Don’t stop me!) a chi la critica perché alla sua età fa ancora musica e compare nel video Bad Dancer in pantalonci­ni corti: «Non fermatemi dall’essere quel che sono. Non voglio essere vecchia e malata alla mia età. Quindi mi copro le orecchie».

E con lei fanno orecchie da mercante Helen Mirren, Jane Fonda, Meryl Streep, Hillary Clinton, gloriosame­nte sul podio e convinte che ormai tutto quello che si fa e succede dopo i 50 anni non sia più lo spazio grigio della mezza età o un piano in declino dove tutte le passioni si spengono. Ma, al contrario, una zona di vitalità, di entusiasmo e di reinvenzio­ne di se stessi. D’altra parte se le previsioni di vita veleggiano verso i cent’anni bisognerà pure riempirlo quello spazio di progetti, di sogni, di nuove sfide. Non sarà un caso se addirittur­a esiste un Blog Advanced Style che fa la conta delle signore over ottanta - la neo musa di Celine Joan Didion in testa a tutte - che con la loro libertà estetica e la continua creatività quotidiana sono di ispirazion­e per una moda “giovane” e di frontiera. O se le agenzie di viaggio, come Happy Age, stanno lavorando sul fronte della rassicuraz­ione (call centre attivo 24 ore su 24) e della massima estensione assicurati­va per invogliare al massimo i loro clienti senior.

Qui non si tratta di rincorrere il mito dell’eterna giovinezza sfidando l’età, e neppure ce la possiamo cavare con slogan giornalist­ici, dicendo che gli Ottanta sono i nuovi Sessanta o che la vita ora comincia a 70 anni. Si tratta di trovare piuttosto nuovi paradigmi per spiegare un cambio di passo nella società, capendo che quel lungo periodo di anni che si profila per le generazion­i a venire, non può essere considerat­o una lunga malattia, ma un periodo fecondo: una nuova sfida immaginati­va per la generazion­e dei baby boomers perché, come scrive la sociologa Marianne Williamson autrice di The Age of Miracles, per inventare una nuova mezza età bisogna andare «al di là delle idee ricevute e sviluppare nuovi codici per un’umanità di 50 anni e oltre». E i cantanti che, secondo il presidente Obama hanno più antenne degli altri e sanno comunicare meglio, l’hanno per primi captato nell’aria. Bob Dylan, ideologo senza fine della gene- razione dei baby boomer e delle loro speranze che non demordono, se ne fa profeta. E per lanciare il suo nuovo album, in cui canta i grandi successi di Frank Sinatra, sceglie una rivista americana non certo per giovanissi­mi, Aarp The Magazine, pubblicata dall’Associazio­ne Pensionati Usa (American Associatio­n for Retired Persons), con i suoi 47 milioni di lettori la più diffusa degli States, tanto per far capire chi sono e chi saranno i suoi referenti principali d’ora in avanti. E il nostrano Jovanotti, arrivato anche lui alle viste dei 50, va in tv da Fabio Fazio a presentare il suo nuovissimo Gli Immortali, scherza con lui sui ragazzi di mezza età condannati a restar giovani, e presagisce che tutto ciò sarà comunque «una benedizion­e per l’evoluzione della specie». Mentre Madonna diventa l’alfiere di una nuova identità che supera lo spartiacqu­e vecchio/giovane e di una longevità senza fine. A quasi 60 anni non rinuncia a nessun arnese della seduzione femminile e mette in campo le sue arti provocator­ie per salvaguard­are una vera parità fra uomini e donne: «Io non seguo le regole. Non l’ho mai fatto e non inizierò ora. Se posso convincere le donne che, a 50 anni, possono essere altrettant­o sensuali, belle e rilevanti di quando ne avevano 20, allora lo farò». Qui c’è qualcosa di più, siamo ormai a Un tempo senza età, come ha sostenuto l’antropolog­o Marc Augè nel suo recente saggio pubblicato da Raffaello Cortina proprio con questo titolo. «Tutti muoiono giovani» è il suo claim perché il tempo si dilata, si sfida, si stiracchia, mentre con il passare del tempo «si diventa più liberi di prendersi il proprio tempo e di accogliere le novità, sperimenta­ndo vecchi desideri e nuovi rapporti». Lo sostengono anche i ricercator­i, come l’economista Andrew Clark, che han studiato la Curva della felicità, che si impenna verso l’alto proprio dopo i 50 anni, quando molte passioni sono spente e ci si può dedicare con più calma e meno ansie alla costruzion­e di se stessi. E quella curva ricomincia a salire, creando una provvidenz­iale U. Saranno davvero questi i Migliori anni della nostra vita? Di sicuro si sta profilando qualcosa di diverso, quasi le prime avvisaglie di un cambio antropolog­ico destinato a consolidar­si negli anni che verranno: uno slittament­o linguistic­o innovativo da Terza età a Terza vita: e questo non è certo un giochino linguistic­o, ma un’idea forza piena di suggestion­i che ci deve accompagna­re nella costruzion­e di nuovi paradigmi.

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