La ragazza dei braccialetti e il sito che vuole «salvare» gli artigiani
Ippolita Rostagno: è il momento giusto per rilanciare il made in Italy, cerco persone stanche di lamentarsi
«Questo è il momento giusto. Ne sono convinta» sentenzia Ippolita Rostagno (nata a Firenze nel 1963, padre italiano, madre statunitense) emigrata diciottenne a New York dove ha creato il marchio di gioielli «Ippolita» (bracciali, orecchini, collane che alternano metalli preziosi, soprattutto oro, e belle pietre colorate, in particolare turchesi) abitualmente presente nelle auguste vetrine di Sacks Fifth Avenue o di Bergdorf Goodman («Sono oggetti preziosi ma semplicissimi, per donne indipendenti, non da farsi regalare, ma piuttosto da comprarsi da sole»). E per chiarire ulteriormente il concetto alla base del suo progetto aggiunge: «L’Italia sta ripartendo e con essa riprenderà forza il suo modo di fare bene le cose preziose. Basta crederci e, soprattutto, basta che anche gli artigiani ci credano».
All’Eclettico Art Space di Milano (via S. Gregorio 39, dal 14 al 20 aprile), durante i giorni del Salone del Mobile, Ippolita presenterà il simbolo di questa rinascita: « A r temest » ( www.artemest.com), nuovo sito di ecommerce (partenza ufficiale in giugno) dove sarà possibile trovare pezzi unici di artigianato made in Italy (vetri molati, divani imbottiti, tappeti simil-rinascimentali, ma anche cammei, statue in bronzo e lampade neo-industriali). Oggetti «indimenticabili, creati su misura, che vogliono rappresentare il prossimo futuro del nostro artigianato».
Quella che Ippolita racconta seduta nel suo nuovo spazio in zona Porta Genova (un po’ officina, un po’ laboratorio e naturalmente molto web) è essenzialmente una storia di coraggio, al limite dell’incoscienza: «Quando, dopo essermi diplomata all’Istituto d’arte di Porta Romana a Firenze, ho deciso di andare a vivere negli States avevo fatto qualcosa di molto simile, ma un conto è aver voglia di rischiare da giovane e un conto è lasciare in qualche modo tutto e ricominciare».