Così il design cambia il lavoro
Spazi ibridi e mobili polifunzionali: al Salone le novità puntano sull’efficienza tecnologica abbinata all’accoglienza. E la «passeggiata» di De Lucchi valorizza le relazioni e il pensiero condiviso
Ufficio ibrido. brido. Funzionale accoglienteDove e impegnarsiattraente, attraene etecnompegnar
tecnologico. rontaree rilassarsi,,cammisare),(per pensare),conpinioniopinioni camminare e
conf progetti. Da cui ricevere stimoli perdendosindosi nellareo rete, guardando negli occhi i colleghi, cercandoando lasolitudindosolitudine, partecipando a conferenze. Esplorando e inventando.Sugunti Suggestioni e spunti sul futuro del lavoro, al Saloneone del Mobile. Con la grandee installazione di Michele De Lucchi,ucchi, la poetica «passeggiata» che racconta i nuovi equilibribri tra l’«io» e il « noi » . E conn le novità di «Workplace 3.0.0», neipadigliodipadiglioni della Fiera di Rho. Dove un tavolo da riunioninioni può servire anche per unana partita a ping pong.
Tecnologia e legno perseni sentirsi connessi e protetti.Coili Comandi invisibili e formesinuod sinuose. Nello stand di Tecno laseadatta seduta «Vela» si adatta al corpo e perde le leve che regolanoalnale: altezza e schienale: «Finalmente — dicono dall’aziendaall’azienda — la poltrona da ufficiofficio non sembra più quella del dentista». E ilsigestisce sistema «io.T» gestisce con una tessera, e un sofisticatoofisticatoprocesintera processo digitale, l’interacomunitàochi comunitàlavoro: con pochi gesti èpossitelefono possibile caricare il telefono (appognappoggiandolo su un tavolo), preno-prenotare una sala,, regolare luci e temperature. Anche a distanza.
Lavoro agilele e mobile.Deon Destrutturato. Con sistemicommenti componibili, elementi contenitori da impilare e accostareottee, ottenendo librerie, scaffali erecepnreception. Come con «Cases» di Jean Nouvel per UniFor,niFor, legno esue superfici ruvide da percorrere, esplorare, scalare.lare. Ufficio davini vivere. Con divani comodi (come lo «Steeve» dii Jean MarieMaser) Massaud per Arper) e tavoli grandi (il «Cross», sempre di Arper, è stato trasformato in tavolo daa ping pong). «Stiamo vivendo una fase nuova — spiega Marco Predari, presidente di Assufficio — in cui elettronica e arredo si uniscono per creare spazi felici, dove contano benessere e qualità ambientale».
Postazione variabile, ci si siede dove serve e dove capita. Il piano si alza e si abbassa per r lavorare seduti o in piedi (con il «Notable» di Icf); nel sistema a «Hub» realizzato da Matteo Ragni per Fantoni, sotto la scrivania c’è un solo cassettino che al massimo può contenere le penne, la borsa si appende a un gancio, per il resto c’è un armadietto personale. Tutto è informale e personalizzabile, le gerarchie si perdono, almeno negli spazi. E se serve un po’ di privacy, pannelli fonoassorbenti possono essere Guscio connesso In alto, le postazioni fonoassorbenti con prese per il computer realizzate dai francesi dello Studio Pack applicati quasi ovunque. I ffrancesi dello Studio PacPack propongono postazioni stapostazioni mobili e insonorizzateno da sistemare neglnegliig aeroporti,aero nelle stazioni, nelle hall degli alberghi. Piccoli gusci colocolorati per lavorare tranquilli. quilli. TruTrue Design ha creato l’ombrelll’ombrellino fonoassorbente «Pincettes»« Pincette e, con lo studio Parisotto risotto e FFormenton, la confortevole tevoleconfortevole papanca « Millepiedi » . «TrascorrendoTrascorr la maggior parte teparte del nosnostro tempo in ufficio — commcommenta Massimo Formenton mento — dobbiamo trasformarlo sfotrasformarlo in uno spazio ccaldo, accogliente. E vvisto che non stacchiamo chstacchiamo mai, che non ci fermiamo mai, a questo stoquesto ppunto, forse, bisogna cominciarecominc a ripensare la casa sacasa».