LA SCHERMATA
mensili lordi dei rispettivi assegni e il confronto con l’ultima retribuzione stimata. Ovviamente l’utente viene avvisato che si tratta di una simulazione che può cambiare sia in base a fattori che riguardano la vita lavorativa (cambio di attività, periodi di disoccupazione, eccetera) sia per elementi esterni (andamento dell’economia, evoluzione delle aspettative di vita medie, ecc.). Le stime vengono elaborate in moneta costante ipotizzando lo scenario base, cioè un aumento della retribuzione dell’ 1,5% l’anno e così del Pil. L’utente può modificare alcuni parametri, per esempio la retribuzione ed eventuali periodi di sospensione del lavoro. Per situazioni più complesse può chiedere un appuntamento con un consulente Inps.
L’operazione servirà a rendere più consapevoli i lavoratori della pensione, anche se poi bisogna tener conto delle variabili politiche. Per ora il governo ha escluso tagli alle pensioni in essere mentre resta aperto il dibattito sull’introduzione di flessibilità sull’età di pensionamento. Sono comunque da escludere correttivi che mettano a rischio i conti. Il Def, Documento di economia e finanza del governo, non parla di interventi sulle pensioni. E ieri il servizio bilancio delle camere ha insistito piuttosto sul taglio della spesa pubblica, ricordato che c’è ampio spazio per ridurre le agevolazioni fiscali: 282 voci per una perdita di gettito di 161 miliardi l’anno. Del resto, ricordano i tecnici, per evitare le clausole di salvaguardia è necessaria una spending review di 70 miliardi nel triennio 201618. E se le riforme non andassero in porto, ci sarebbe il rischio di una manovra da 6 miliardi. Infine, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, frena rispetto all’annuncio di Boeri che da giugno tutte le pensioni Inps saranno pagate il primo del mese: «È una proposta, stiamo valutando».