Corriere della Sera

LA SCHERMATA

- Enrico Marro

mensili lordi dei rispettivi assegni e il confronto con l’ultima retribuzio­ne stimata. Ovviamente l’utente viene avvisato che si tratta di una simulazion­e che può cambiare sia in base a fattori che riguardano la vita lavorativa (cambio di attività, periodi di disoccupaz­ione, eccetera) sia per elementi esterni (andamento dell’economia, evoluzione delle aspettativ­e di vita medie, ecc.). Le stime vengono elaborate in moneta costante ipotizzand­o lo scenario base, cioè un aumento della retribuzio­ne dell’ 1,5% l’anno e così del Pil. L’utente può modificare alcuni parametri, per esempio la retribuzio­ne ed eventuali periodi di sospension­e del lavoro. Per situazioni più complesse può chiedere un appuntamen­to con un consulente Inps.

L’operazione servirà a rendere più consapevol­i i lavoratori della pensione, anche se poi bisogna tener conto delle variabili politiche. Per ora il governo ha escluso tagli alle pensioni in essere mentre resta aperto il dibattito sull’introduzio­ne di flessibili­tà sull’età di pensioname­nto. Sono comunque da escludere correttivi che mettano a rischio i conti. Il Def, Documento di economia e finanza del governo, non parla di interventi sulle pensioni. E ieri il servizio bilancio delle camere ha insistito piuttosto sul taglio della spesa pubblica, ricordato che c’è ampio spazio per ridurre le agevolazio­ni fiscali: 282 voci per una perdita di gettito di 161 miliardi l’anno. Del resto, ricordano i tecnici, per evitare le clausole di salvaguard­ia è necessaria una spending review di 70 miliardi nel triennio 201618. E se le riforme non andassero in porto, ci sarebbe il rischio di una manovra da 6 miliardi. Infine, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, frena rispetto all’annuncio di Boeri che da giugno tutte le pensioni Inps saranno pagate il primo del mese: «È una proposta, stiamo valutando».

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