Internet e telefoni sotto controllo L’idea della «trasparenza totale»
Ma il progetto di legge francese in nome della lotta al terrorismo divide il Paese
Hebdo, di Montrouge (la poliziotta Clarissa Jean-Philippe) e del supermercato kosher. Ma i verdi, il Front de Gauche e alcuni socialisti dissidenti parlano di legge liberticida, di legalizzazione di abusi già praticati dalla polizia da anni peraltro con scarsi risultati, di strumenpossibile talizzazione dell’emergenza terrorismo per ottenere il controllo totale dei cittadini.
Dopo l’ 11 settembre 2001 molti francesi avevano osservato scuotendo la testa l’introduzione del Patriot Act negli Stati Uniti, come se una simile limitazione dei diritti civili fosse solo nella detestata America di George W. Bush. Oggi scoprono che trovare l’equilibrio tra sicurezza e privacy è complicato anche in Europa.
I punti più contestati sono i larghi poteri dati ai servizi non solo nella «prevenzione del terrorismo», mila Gli europei arruolatisi nell’Isis in Iraq e Siria, secondo stime citate dal premier Valls ma anche nella «difesa dell’indipendenza nazionale», «l’integrità del territorio», la lotta «alla criminalità e alla delinquenza organizzata»: categorie molto generiche sotto le quali — a colpi di interpretazioni — potrebbe rientrare tutto, dal lavoro della stampa alle manifestazioni di protesta.
Poi, l’impianto presso i fornitori di accesso Internet di «scatole nere» con le quali raccogliere e analizzare in massa i metadati (non tanto il contenuto delle comunicazioni quanto chi parla a chi, dove, secondo quali modalità) per dare automaticamente l’allarme in caso di traffico sospetto.
E ancora, il ricorso agli «Imsi-catcher», antenne che permettono di intercettare tutte le conversazioni al cellulare in un raggio di 500 metri. Il rischio è la « pesca a strascico » , cioè consentire la sorveglianza di massa.
Lo storico e sociologo Pierre Rosanvallon, uno dei punti di riferimento della sinistra, si dice «stupefatto e preoccupato»: «Il governo confonde il terrorismo con l’azione, le diversità e il dibattito sociali — ha detto a Mediapart —. Attraverso le intercettazioni generalizzate, questo progetto punta a rendere la società trasparente di fronte al potere».
@Stef_Montefiori