La carriera
recchie di coniglio fritte e Dom Pérignon 2005. Inizia così l’alleanza cibovino più sorprendente dell’anno. Da una parte Ferran Adrià, lo chef che ha rivoluzionato la cucina mondiale e che ha annunciato l’apertura di un ristorante ad Ibiza nel 2017. Dall’altra Richard Geoffrey, chef de cave di Dom Pérignon dal 1990, guru e custode della storia leggendaria iniziata dal genio di un monaco benedettino. Il patto si chiama «Decoding». Un percorso per cercare l’essenza della creatività e far percepire Dom Pérignon come il miglior vino del mondo. Una fucina di idee nell’immenso laboratorio di 8.000 metri quadrati di Adrià a Barcellona, dove ogni giorno 60 persone inseguono genoma e potenzialità dei cibi. Siamo nel mondo delle idee. E come scrive James Doodwin, nel suo giallo storico «I cospiratori del Baklava» (Einaudi), ambientato nella Istanbul ottocentesca, « portare avanti un’idea... bè, non è facile, lo champagne finisce dopo un po’)».
Ferran Adrià, che ha iniziato Ferran Adrià ha 52 anni e ha cominciato a lavorare come lavapiatti nel 1980 in un albergo di Castelldefels. Nel 1984, a 22 anni, è entrato nello staff del ristorante El Bulli del quale è diventato chef solo 18 mesi più tardi. Per ben cinque volte è stato eletto migliore chef al mondo. El Bulli ha chiuso nel 2011