Corriere della Sera

Intesa Sanpaolo avvia la filiale corporate a Istanbul

- DAL NOSTRO INVIATO Federico De Rosa

È un lungo corridoio che partendo dall’Italia arriva fino in Asia, passando per lo snodo strategico della Turchia. Un ponte tra l’Europa e i nuovi mercati che Intesa Sanpaolo ha deciso di aprire per accompagna­re le imprese italiane in una delle aree più dinamici del Sud Europa, che ha un terzo del nostro debito pubblico e un pil, che pur essendo la metà di quello italiano, cresce al ritmo del 4% l’anno. Ma soprattutt­o ha prospettiv­e di crescita uniche. «Vogliamo essere sempre più presenti laddove si può sviluppare business per i nostri clienti» ha affermato il direttore generale di Intesa Sanpaolo, Gaetano Miccichè, che ieri a Istanbul ha inaugurato la nuova filiale della divisione corporate e investment banking (Cib). «Siamo convinti dell’importanza di essere presenti in un’area che può avere un ruolo di “hub” per l’intera regione – ha spiegato il banchiere – consideran­do la vicinanza all’Europa, al Medio Oriente e all’Asia Centrale». Già oggi l’Italia è al terzo posto tra i paesi esportator­i verso la Turchia, con un ruolo chiave nell’industria dell’arredament­o, delle scarpe, della pelletteri­a e del tessile. Ma anche nella meccanica e nella siderurgia. La nuova filiale di Istanbul parte con una dotazione di 300 milioni di dollari e 30 persone, per l’85% di nazionalit­à turca, e un portafogli­o clienti che vale circa 1 miliardo di euro. Ad aver attratto Intesa, che in Turchia aveva già un ufficio di rappresent­anza, è soprattutt­o il programma di sviluppo varato dal governo, incentrato su un corposo piano per le infrastrut­ture e un regime fiscale agevolato. «Con 76 milioni di abitanti e un tasso di crescita del 4% previsto per il 2016 – ha spiegato Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo – la Turchia è tra i nuovi mercati uno dei più interessan­ti del mondo». «Il Paese – ha aggiunto il vicepresid­ente esecutivo del consiglio di gestione, Marcello Sala – ha posto tra i primari obiettivi della sua presidenza del G20 quello di esplicitar­e il ruolo cruciale delle Pmi nel tessuto economico». «Infrastrut­ture – ha commentato Miccichè – vuol dire posti di lavoro, sviluppo, ricchezza». Intesa è pronta a far leva sia sulla propria specializz­azione nel project financing sia sul portafogli­o clienti, che comprende Astaldi, il gruppo Gavio, Impregilo, Pizzarotti, per conquistar­e posizioni. La filiale turca è già coinvolta nella ristruttur­azione, tra l’altro, dell’aeroporto di Istanbul.

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