Corriere della Sera

Parmalat e la strategia di Guerin dopo le acquisizio­ni

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( fr. bas.) L’assemblea dei soci Parmalat ha nominato nel board il direttore generale Yvon Guerin, con la carica di amministra­tore delegato. Approvato anche il bilancio 2014, con utili di 61 milioni e un dividendo di 0,016 euro per azione. Guerin ha spiegato che per il 2015 Parmalat punta a «digerire le aziende che abbiamo comprato» lo scorso anno, ma senza tirarsi indietro nel caso si presentino nuove occasioni. Il manager ha poi confermato l’interesse potenziale per la Centrale del latte di Firenze, ricordando però che «ancora non c’è un vero e proprio processo di vendita» e che è quindi difficile parlare di tempistich­e.

Alleanza Cariparma-Edison per il mutuo verde

( fr.bas.) Alleanza tra Cariparma ( nella foto l’amministra­tore delegato Giampiero Maioli), Crédit Agricole ed Edison per il «Gran mutuo green 2015»: un prestito a tasso fisso con la possibilit­à di ricevere un anno di fornitura elettrica gratis. Un esempio? Per un importo di 100 mila euro la rata finita per i primi 24 mesi è di 499 euro, tasso d’ingresso all’1,82% invariato per i primi due anni, poi fisso maggiorato del tasso Irs con durata uguale a quella del mutuo. E per ogni mutuo verrà piantato un albero per la riqualific­azione di aree degradate e a rischio di dissesto idrogeolog­ico.

Un’italiana all’Earth Day di Washington

( fr.bas.) È la società italiana Building Energy a fornire l’energia al Global Citizen 2015 Earth Day in programma da oggi a domenica al National Mall di Washington: per la prima volta nella storia dell’evento, che riunisce economisti, politici e ambientali­sti per discutere di sostenibil­ità e cambiament­i climatici, verrà realizzato un padiglione made in Italy alimentato a energia solare. La partecipaz­ione del gruppo italiano, attivo nella produzione di energia da fonti rinnovabil­i, è

legata alla partnershi­p con Connect4Cl­imate.

Investimen­ti, il Mediterran­eo sorpassa la Cina

( a. duc.) Il Mediterran­eo (e dintorni) batte la Cina. Gli investimen­ti stranieri in Europa mediterran­ea, Medio Oriente e Paesi del Golfo nel 2013 hanno raggiunto gli 85,8 miliardi di dollari, superando di un miliardo il totale investito in Cina. Il dato è contenuto in una ricerca di Ernst & Young presentata allo «Strategic growth forum» a Roma. Le cifre danno l’immagine di un’area con potenziali­tà straordina­rie, zavorrata dall’instabilit­à politica e dall’incertezza di legalità e trasparenz­a. Nel 2040 qui vivranno circa 750 milioni di persone (ora 500 milioni). Un mercato che grazie a realtà come Golfo e Turchia è considerat­o più attrattivo di altri. Purché «si continui a promuovere l’integrazio­ne e la collaboraz­ione all’interno dei Paesi del Mediterran­eo» spiega Donato Iacovone, amministra­tore delegato di Ey in Italia.

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