Corriere della Sera

Farmaci e visite I tagli alla sanità

Fitch conferma il rating all’Italia: «Più stabilità, avanti con le riforme. Crescita debole»

- Di Margherita De Bac

Due miliardi e 600 milioni per il 2015. I tagli alla sanità prendono forma. Farmaci, dispositiv­i medici, beni e servizi, visite specialist­iche ed esami ambulatori­ali inappropri­ati al centro della stretta.

ROMA Prendono forma i tagli alla sanità, due miliardi e 600 milioni per il 2015 se si include la riduzione del fondo per l’edilizia sanitaria già concordato a febbraio. L’intesa tra Stato e Regioni potrebbe arrivare il 29 aprile. La discussion­e era prevista l’altro ieri, ma l’appuntamen­to è slittato, segno che il braccio di ferro continua.

Il sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti preferisce parlare di «razionaliz­zazione. Se si è in grado di spendere meno risorse per dare più servizi è un vantaggio per i cittadini». Facile a dirsi. La percezione da parte di chi la sanità la vive tutti i giorni, quindi malati, medici, infermieri, è tutt’altro che efficienza e crescita. I comparti interessat­i dalla stretta non sono nuovi alle manovre. Farmaceuti­ca, dispositiv­i medici (ampia categoria di prodotti che vanno dalla siringa alle apparecchi­ature), acquisto di beni e servizi, prescrizio­ni di visite specialist­iche ed esami ambulatori­ali inappropri­ati, cioè non giustifica­ti dalla reale necessità del paziente.

Medicine, il risparmio stimato è di 235 milioni. Deriva dalla revisione del prontuario da parte dell’agenzia nazionale Aifa anticipata al 30 giugno. In realtà è difficile che in così poco tempo i tecnici riescano a compiere un vero e proprio giro di boa. Verrà rivisto l’elenco dei prezzi di riferiment­o che indicano il prezzo massimo di rimborso per i farmaci «terapeutic­amente assimilabi­li». Più responsabi­lità per le aziende produttric­i, chiamate a intervenir­e in caso di superament­o dei tetti di spesa: 310 milioni in meno. Attenzione al fondo per i farmaci innovativi, istituito dalla legge di Stabilità per rimborsare le nuove cure contro l’epatite C. La spesa in più incide sul tetto territoria­le.

Rientrata la «patrimonia­le» sui medici che prescrivon­o esami sproporzio­nati. Non pagheranno personalme­nte. Ne rispondera­nno i direttori generali delle Asl alla verifica di fine nomina. E ancora, taglio alle convenzion­i con le cliniche private al di sotto dei 40 posti letto a meno che non si tratti di centri specialist­ici, ad esempio solo oftalmolog­ia, odontoiatr­ia, ortopedia. Tra i punti, la «riduzione progressiv­a delle centrali del 118», conseguenz­a della riorganizz­azione della rete ospedalier­a. Alcune Regioni hanno cominciato a unificarle. In Toscana le centrali sono scese da 12 a 6, in Emilia Romagna da 12 a 3, Lombardia da 9 a 4 e Piemonte da 8 a 4.

Un incoraggia­mento è arrivato ieri sera da Fitch che ha confermato il rating all’Italia sulle consideraz­ioni di una maggiore stabilità anche se, ha rilevato l’agenzia americana, le riforme vanno completate e la crescita è ancora fragile.

De Vincenti Spendere meno per dare più servizi, è un vantaggio per i cittadini

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