La Juventus pesca il Real
I bianconeri affrontano il Real Madrid di Ancelotti Allegri sdrammatizza: «Sono 11 come noi» Supersfida: Guardiola col Bayern ritrova il Barcellona
Nella semifinale di Champions la Juventus pesca il Real Madrid: Allegri sfiderà Ancelotti. Barcellona-Bayern l’altra semifinale. In Europa League Napoli-Dnipro e Fiorentina-Siviglia.
Da Madrid a Madrid. Dall’ultima semifinale giocata (e vinta) nel 2003 alla prossima, con andata a Torino (5 maggio) e ritorno al Bernabeu (13). La Juventus trova nell’urna di Champions la squadra che preferiva, il male minore, il gigante coi cerotti, chiamatelo come vi pare, ma il suo nome è pur sempre Real Madrid. «Campioni in carica — ha scritto sul suo profilo Twitter Max Allegri — uno stadio enorme ed esigente, un tecnico tra i più vincenti d’Europa. Ma saranno undici come noi eh!».
Perché adesso la parola d’ordine è «crederci». «Anche se sicuramente non siamo i favoriti, saremmo dei folli a pensarlo — ha argomentato Pavel Nedved – . Loro sono dei mostri, ma vogliamo giocarci le nostre chance. Senza fare calcoli». Quelli casomai li deve fare il Real di Ancelotti, che tra andata e ritorno della Champions si gioca anche la Liga, contro Siviglia e Valencia, mentre la Juventus sarà già alle prese con ago e filo per cucirsi il quarto scudetto consecutivo.
Allegri può pensare solo a questa doppia sfida, un grande classico d’Europa, che alla Juve riporta tanti buoni ricordi (come appunto la semifinale del 2003) ma anche qualche dolore, come la finale persa il 20 maggio 1998 (1-0). Memorie comunque lontane, non come quelle di Pep Guardiola, apparso piuttosto provato dopo il sorteggio del suo Bayern contro il suo vecchio Barcellona. Più fredda ovviamente l’accoglienza di Ancelotti, anche lui un ex: «La Juve ha una storia leggendaria e ha già praticamente vinto il suo campionato. Servirà il miglior Real». «Il ritorno della Juventus fra le quattro migliori d’Europa è un’ottima notizia per il calcio — sottolinea Emilio Butragueno, vecchia stella madridista — . Sarà una doppia sfida molto equilibrata. Speriamo di recuperare i nostri infortunati».
Il Real è sicuramente senza Modric, forse senza Bale e può recuperare Benzema, ma la Juventus è priva di Pogba, anche se sogna di riaverlo prima del Bernabeu. È vero che tra le grandissime avversarie rimaste il Real è quello meno in forma, ma è vero anche il contrario: la Juventus è esattamente lo sfidante che volevano incontrare i blancos. Per curarsi le ferite e andare a caccia di quello che nessuno è mai riuscito a ottenere: undici vittorie della coppa più importante e due Champions consecutive.
Ma alla Juve il ruolo di outsider, anche psicologicamente, può solo far bene. Anche perché il Real versione 2015 non è del tutto sereno. Come non può esserlo chi è passato dalla vittoria del Mondiale per club e dalla striscia di 22 successi di fila, al disastroso inizio anno, con 5 sconfitte e 2 pareggi in 15 gare, i fischi dello stadio, gli insulti ai giocatori e il sorpasso del Barcellona (ora con due punti di vantaggio) nel Clasico.
Il tiratissimo derby nei quarti contro l’Atletico, deciso nel finale dall’uomo meno atteso, il messicano Hernandez, potrebbe avere sbloccato Ronaldo, James Rodriguez e soci. Non era un grandissimo Real nemmeno quello che affrontò la Juve a ottobre 2013 nel girone di qualificazione (2-1 in Spagna, 2-2 in Italia), ma qualche mese dopo avrebbe conquistato la Decima.
Perché tutto cambia abbastanza in fretta come sa bene Alvaro Morata che nella finale dell’anno scorso giocò una quarantina di minuti e ora ritrova il Real, da ragazzo cresciuto a vista d’occhio: «Sarà speciale tornare al Bernabeu in una semifinale di Champions» ha detto la punta della Juve, per la quale il Madrid si è riservato un diritto di riacquisto a 35 milioni nel 2016, che però è vincolato alla volontà del giocatore.
L’attaccante cresciuto nella Fabrica se ne è andato, come Carlos Tevez dal Manchester United, perché sostanzialmente tutto ruotava attorno a Cristiano Ronaldo. Non a caso Morata ha raccontato tutto il suo stupore e il suo entusiasmo arrivando alla Juve «dove campioni come Pirlo o Buffon mi parlano e mi danno dei consigli». Perché così si fa in una Squadra con la maiuscola. Dall’altra parte ci sono gli squadroni. Magari ce la fanno loro. Ma devono sudarsela.
Nedved Loro sono dei mostri Non siamo i favoriti, ma vogliamo giocarci le nostre chance Senza fare calcoli Butragueno Sarà una sfida molto equilibrata. Speriamo di recuperare gli assenti. Un piccolo vantaggio il ritorno in casa