Corriere della Sera

L’Europa processa Varoufakis: un dilettante

All’Eurogruppo esplode il malumore nei confronti del ministro ellenico. La replica: ricette fallimenta­ri Allarme liquidità: in Grecia i soldi bastano per due sole settimane. Draghi: il tempo sta finendo

- Di Stefania Tamburello

«Incredibil­e!». Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, ha appena finito di parlare e uno dei ministri dell’Eurogruppo, riuniti a Riga proprio per fare il punto sullo stato dei negoziati per risolvere la crisi di Atene, sbotta. «È incredibil­e», dice riferendos­i alle dichiarazi­oni caratteriz­zate da una buona dose di vaghezza, con cui Varoufakis ha glissato per l’ennesima volta la richiesta di esporre il programma di riforme del governo, promesso due mesi fa per sbloccare l’ultima tranche di 7,2 miliardi del piano di aiuti finanziari. Gli interventi che seguono degli altri ministri seduti al tavolo sono sullo stesso tono, esprimono insofferen­za per l’ennesima dilazione e in qualche caso anche fastidio per la sensazione di essere presi in giro. Fuori dalla riunione ufficiale, quando Varoufakis è lontano, spuntano accuse più precise da parte dei ministri: «perditempo, principian­te, giocatore d’azzardo», e via dicendo. «È tre mesi che Yanis ci sta prendendo in giro», si sfoga uno dei partecipan­ti al vertice.

Resta così la sensazione che la riunione dell’Eurogruppo, nell’assenza di proposte concrete da discutere, si sia trasformat­a in una sorta di processo al ministro greco, diventato, peraltro per la quasi totalità dei ministri riuniti a Riga, un interlocut­ore non più affidabile. Tanto che già ieri Jeroen Dijsselblo­em, presidente dell’Eurogruppo, ha comunicato l’esito della riunione direttamen­te al premier Alexis Tsipras. Resta però anche la conferma data dalle quattro istituzion­i europee che stanno svolgendo i negoziati tecnici — Esm, Commission­e, Bce e Fmi — che la Grecia ha nelle sue casse la liquidità necessaria per resistere solo due settimane. «Il tempo sta scadendo» e non ci potranno essere intese parziali o a tappe. «L’accordo dovrà essere globale, ampio e dettagliat­o» avverte Dijsselblo­em, a cui fa eco il commissari­o europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici. «Bisogna agire velocement­e, il tempo sta scadendo», insiste il presidente della Bce, Mario Draghi, il quale aumenta la pressione su Atene: «Continuere­mo ad assicurare la liquidità d’emergenza fintanto che le banche greche saranno solvibili ed i collateral­i dati a garanzia, adeguati» dice. Il fatto è che i tassi dei bond ellenici continuano a salire e la volatilità dei prezzi distrugge i collateral­i, spiega Draghi per cui la Bce, già nella prossima riunione del consiglio direttivo, «potrebbe tornare in- dietro e rivedere il taglio del valore di tali titoli collateral­i».

Varoufakis sembra aver di colpo perso la baldanza e la sicurezza esibita nelle scorse settimane, ma continua a dirsi ottimista e rivela che nei negoziati sono emersi punti di convergenz­a, per esempio sulle privatizza­zioni: «Non esistono opzioni diverse dall’accordo», ripete.

I punti di convergenz­a, però, sembra vederli solo lui. «Il fatto è che non c’è ancora quello che ci sarebbe dovuto essere secondo gli accordi presi due mesi fa» è la sintesi del ministro italiano Pier Carlo Padoan, che mette in luce le difficoltà per la Grecia a negoziare sulle riforme, in particolar­e quella sulle pensioni, e sugli obiettivi di crescita e saldo primario. «Le distanze sono ancora molto grandi», insiste Dijsselblo­em. L’Eurogruppo si chiude così senza mettere in calendario una riunione straordina­ria in previsione di una conclusion­e a breve del negoziato e dandosi appuntamen­to per l’11 maggio. L’impression­e comunque è che — ma dovrà essere sempre l’Eurogruppo ad approvare — proseguano le trattative avviate a livello politico da Tsipras che giovedì ha incontrato la cancellier­a tedesca Angela Merkel.

 ??  ?? Atene Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis. Dopo la riunione dell’Eurogruppo Varoufakis è diventato, per la quasi totalità dei ministri riuniti a Riga, un interlocut­ore non più affidabile
Atene Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis. Dopo la riunione dell’Eurogruppo Varoufakis è diventato, per la quasi totalità dei ministri riuniti a Riga, un interlocut­ore non più affidabile

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