Corriere della Sera

«Servono quote vincolanti Cameron sbaglia»

- Maria Serena Natale msnatale@corriere.it

«Non basta, ma l’Europa ha compiuto un primo passo importante. Siamo in fase d’emergenza e i leader erano chiamati a sciogliere il nodo immediato del soccorso in mare. Ora cambiamo Dublino II e creiamo un vero meccanismo di solidariet­à». Il tedesco Manfred Weber, capogruppo dei Popolari al Parlamento europeo, marca una svolta nell’approccio della «Fortezza Europa» alla crisi dei migranti. Il Consiglio straordina­rio di giovedì «ha riconosciu­to che la sfida riguarda l’intera Unione. Si è deciso di potenziare fondi e mezzi per salvare vite umane, di condivider­e le informazio­ni tra apparati d’intelligen­ce e polizia. Nelle prossime settimane dovremo concentrar­ci sulle domande che restano aperte». Si riferisce alle quote d’accoglienz­a? «Sì, al momento resta il principio della volontarie­tà dei governi ma è necessario un sistema di quote vincolanti. Non è accettabil­e che il peso dell’accoglienz­a ricada quasi esclusivam­ente su Italia, Germania, Francia, Ungheria, Svezia. Non può passare la linea del premier britannico David Cameron che si è detto pronto a impegnare navi ma non ad accogliere migranti».

Chiedete di cambiare Dublino II, il regolament­o che determina lo Stato competente a esaminare le richieste d’asilo (di solito il Paese d’ingresso nella Ue).

«Stiamo per presentare la richiesta al presidente della Commission­e e al commissari­o all’Immigrazio­ne. Contiamo di discuterne al Consiglio europeo di giugno. Nessuno dei 28 Stati può sentirsi esonerato».

Il vertice ha previsto una cooperazio­ne nelle procedure di identifica­zione e registrazi­one che è parsa una forma di commissari­amento.

«Si tratta di misure d’emergenza. Occorre garantire che il sistema funzioni e protegga le persone in fuga dai conflitti civili. Bisogna però vigilare affinché non ci siano infiltrazi­oni e i migranti illegali siano rimandati nei loro Paesi». Come? «Nelle conclusion­i del Consiglio si prefigurav­a un summit Ue-Africa per convincere i leader africani a prendersi carico dei migranti illegali che saranno rimandati indietro dall’Europa».

Spesso si tratta di Paesi lacerati da crisi politiche e istituzion­ali che rendono difficile trovare interlocut­ori.

«Bisogna lavorare sul lungo periodo, intervenir­e sulle cause dell’emigrazion­e di massa contribuen­do allo sviluppo dei territori. Su questo fronte l’Europa è già il primo attore mondiale».

Chi è

Manfred Weber è capogruppo dei Popolari europei (Ppe). Ingegnere, è nato in Bavaria nel 1972. È stato eletto per la prima volta deputato europeo nel 2004

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