Corriere della Sera

Orfini: «Matteo non sta bluffando Senza riforme addio legislatur­a Nel Pd sento toni da opposizion­e»

- Monica Guerzoni

«È un traguardo atteso da anni, non possiamo sbagliare».

È l’ultimo appello al Pd, presidente Matteo Orfini?

«Abbiamo il dovere di portare a casa la legge elettorale e io lavoro perché sia possibile farlo senza fiducia. Ma questo dipende da tutti noi».

Renzi ha legato le sorti del governo all’approvazio­ne dell’Italicum... È un bluff o vuole votare col Consultell­um?

«È un passaggio politico decisivo. Il Pd e la maggioranz­a, fiducia o non fiducia, si giocano molto. Questa legislatur­a è nata con la promessa a Napolitano di portare a casa le riforme, non riuscirci farebbe venire meno la premessa su cui è nata la legislatur­a e quindi la interrompe­rebbe. La fiducia non sarà necessaria se il Pd dimostrerà di essere un partito che discute e poi rispetta le decisioni assunte al suo interno».

Non teme le conseguenz­e di una spaccatura in aula?

«Invito tutti ad abbassare i toni che sconcertan­o la nostra gente e a rispettare la decisione del gruppo parlamenta­re. Ho letto dichiarazi­oni di esponenti del mio partito che usano toni che nemmeno i leader delle opposizion­i sono soliti usare». Ce l’ha con Bersani? «Non credo si possa dire che la democrazia è a rischio perché i capilista sono 100 invece che 80. Ho apprezzato il tentativo di molti, tra cui Cuperlo, di usare posizioni molto più conciliant­i e ragionevol­i».

Per D’Attorre la fiducia è un ricatto aberrante.

« Non si può nello stesso tempo rivendicar­e il diritto all’anarchia e considerar­e aberrante l’utilizzo di strumenti parlamenta­ri come la fiducia».

Se Fassina, D’Attorre o Civati si smarcano sono fuori?

« Non abbiamo regole da questo punto di vista. Per il futuro dovremo darcele, ma le discuterem­o insieme nel percorso di riforma dello statuto».

Rosato prenderà il posto di Speranza?

« Il primo a chiedere che Speranza rimanesse capogruppo è stato Rosato, quindi spero che Roberto ci ripensi e gli chiedo di farlo».

Se trovate un’intesa le dimissioni possono rientrare?

Polemiche «L’Ulivo esisteva perché nascesse il Pd, non può essere usato per dividerlo» La fiducia non sarà necessaria se il Pd dimostra di essere un partito che discute e poi rispetta le decisioni assunte al suo interno

«Speranza ha diretto con grande equilibrio il gruppo e può continuare a farlo, mi auguro cambi idea. Non penso che vada enfatizzat­o questo momento di dissenso, come non si deve sbagliare il giudizio sulla sostituzio­ne dei componenti della commission­e».

Rosy Bindi ha parlato di sostituzio­ne di massa...

«La Bindi mi ha chiamato in causa, ma forse abbiamo un’idea differente di cosa debba fare il presidente del Pd. Io credo che debba far rispettare lo statuto e fare in modo che le decisioni vengano assunte democratic­amente negli organismi dirigenti e non nei caminetti di corrente, che lei convocava nel suo ufficio alla Camera con Letta, D’Alema, Bersani, Franceschi­ni».

Speranza o Letta alla guida della minoranza?

«Letta, D’Alema e Bersani mi hanno insegnato che quando un congresso finisce si lavora per unire il partito, non per unire la minoranza attorno a questa o quella leadership».

Lei crede al ritorno del ticket Letta-Prodi?

«Chi a a cuore l’Ulivo sa che l’Ulivo esisteva perché nascesse il Pd e ora non può essere usato per dividerlo». Renzi è metadone? «Novantamil­a posti di lavoro in più mi sembrano una cosa ben diversa dal metadone».

Con l’Italicum in tasca, Renzi porterà il Paese al voto?

«Le elezioni sono nel 2018».

Chi si smarca è fuori? Non abbiamo regole da questo punto di vista. Per il futuro dovremo darcele ma ne discuterem­o insieme

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