Corriere della Sera

Il 5 Stelle che lasciò il posto in Regione per fare il volontario alle presidenzi­ali Usa

- Emanuele Buzzi

«Barack Obama? L’ho incontrato nel settembre 2008 durante la campagna per le presidenzi­ali: se non sbaglio era la sua prima visita a Miami. E gli ho stretto la mano. Beppe Grillo, invece, non l’ho ancora visto. Spero di conoscerlo il 9 maggio alla marcia per il reddito di cittadinan­za». Andrea Liberati ( foto), candidato governator­e M5S in Umbria — subentrato dopo la rinuncia di Laura Alunni — racconta così la sua parabola politica, da volontario in Florida per i democratic­i («che nulla hanno a che fare con il Pd, siamo agli antipodi») a esponente della galassia Cinque Stelle. «Sono andato a caccia di sogni», spiega Liberati per raccontare la sua scelta, sette anni fa, di abbandonar­e un posto fisso in Regione (dove era entrato nel 2001) e tuffarsi nella campagna elettorale Usa. «Quello che hanno in comune Obama e Grillo è la dimensione onirica, la capacità di proporre una nuova visione del mondo e realizzare un progetto», spiega il candidato del Movimento. Prima della parentesi negli States, un periodo in «Italia Nostra» («che mi ha consentito di trattare dei temi ambientali della mia città, un’esperienza formidabil­e»), subito dopo un tentativo alle Comunali con la lista di ispirazion­e obamiana «Change for Terni» — alleata all’Udc, 862 voti raccolti nel 2009 —, che «non voleva essere una caricatura, ma un’idea forte da rilanciare, tanto che il logo riprendeva l’esperienza americana — chiarisce Liberati —. Ma allora era come parlare un’altra lingua». Poi un periodo trascorso «a fare un po’ di tutto» e ora, come «un cerchio che si chiude», la possibilit­à di rientrare in Regione, in una «dimensione imprevista». «Non ho nessun complesso — dice l’aspirante governator­e —. Nessuno è indispensa­bile, cercherò di dare il mio contributo».

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