Corriere della Sera

Il Professore e le frasi del leader pd: Ban Ki-moon non la pensava come lui

Prodi ricorda le parole del suo libro sull’incarico da mediatore in Libia

- M.Gu.

Rosy Bindi invece è furibonda, era in viaggio ma le hanno raccontato dell’ultimatum di Renzi, che ha posto sulla legge elettorale una fiducia di fatto. «È un ricatto, punto. E i ricatti non si accettano. Se cade lui si va a votare? Ma chi lo dice? Perché mai il governo dovrebbe cadere sulla legge elettorale?». Quanto all’affondo su Prodi e la Libia, la reazione della presidente dell’Antimafia è altrettant­o severa: «Penso che Renzi non lo abbia messo in quel ruolo perché era la persona giusta al posto giusto».

Nel mirino del capo del governo è finito anche Letta, per gli strali lanciati contro Palazzo Chigi. Il deputato del Pd non ribatte alle punzecchia­ture di Renzi e dal suo staff fanno sapere che, mentre il premier parlava in tv, il predecesso­re interveniv­a alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa sulla necessità di rilanciare su scala europea la missione Mare Nostrum di soccorso ai migranti, che il governo ha sostituito con Triton.

La sfida aperta da Letta con la pubblicazi­one di «Andare insieme, andare lontano» ha innescato una polemica anche sulla legge elettorale. L’ex premier ha consigliat­o al governo di stare alla larga da un tema che è prerogativ­a del parlamento e i costituzio­nalisti Augusto Barbera, Stefano Ceccanti e Francesco Clementi sono scesi in campo in difesa del testo a cui Renzi ha legato le sorti del governo. «Caro Enrico — recita la missiva dei professori — L’Italicum è uguale al testo varato dal comitato dei Saggi voluto dal tuo governo. L’unica differenza è il destinatar­io del premio di maggioranz­a, alla lista e non alla coalizione».

La risposta di Letta (sul metodo e non sul merito) è arrivata a strettissi­mo giro: «Cari Augusto, Stefano e Francesco, esprimere dubbi sull’opportunit­à di approvare riforme elettorali e costituzio­nali a maggioranz­a risicata è una semplice questione di buon senso... Con immutata stima, Enrico». Ieri la controrepl­ica dei prof, che comprendon­o le perplessit­à di Letta sul metodo, ma tengono il punto. Il lettiano Marco Meloni si appella al «senso di responsabi­lità» di Renzi: «Rinunciare a inutili impuntatur­e e accettare che si apportino pochi e concordati migliorame­nti all’Italicum».

Rosy Bindi Penso che Renzi non abbia messo Prodi in quel ruolo perché era la persona giusta al posto giusto Le parole del premier sulla legge elettorale? È un ricatto, e i ricatti non si accettano

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