Corriere della Sera

Giannini contestata, lascia la Festa dell’Unità A Bologna protesta di studenti e precari contro la riforma della scuola, il ministro costretto al silenzio Flash mob in tutta Italia e un corteo a Roma. Renzi su Twitter: impedire di parlare è l’opposto di e

- DAL NOSTRO INVIATO Francesco Alberti

La «buona scuola» per ora è soprattutt­o bollente. Fucina di proposte (dal governo) e di proteste (da sindacati e piazze). Con uno sciopero all’orizzonte (il 5 maggio). Se n’è avuta conferma ieri a Bologna, alla Festa dell’Unità alla Montagnola dedicata al 70° della Resistenza. A farne le spese il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che, invitata a un dibattito assieme alla responsabi­le scuola del Pd, Francesca Puglisi, non è riuscita praticamen­te ad aprire bocca, subissata dalle grida e dagli slogan, con tanto di sottofondo di pentole e posate, di una cinquantin­a di persone tra studenti, personale della scuola e precari dei Cobas.

Una contestazi­one («State smantellan­do la scuola pubblica, vergogna…») durata una ventina di minuti e a nulla sono valsi gli appelli alla moderazion­e degli organizzat­ori, compreso l’invito ai protestata­ri di salire sul palco. Nemmeno l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno allontanat­o alcuni dei più esagitati, ha rasserenat­o la situazione, spingendo alla fine l’esponente di governo, visibilmen­te indispetti­to, ad abbandonar­e il tendone e ad annullare anche un altro dibattito a Casalecchi­o. «È un falso storico — ha commentato la Giannini, tra l’altro all’esordio a una Festa dell’Unità come iscritta al Pd — dire che non ci siamo confrontat­i con il mondo della scuola: io ho una cultura del rispetto, questa non è la scuola che conosco». E il sottosegre­tario Davide Faraone: «Quelli non erano insegnanti…». Un sospetto avallato anche da Puglisi: «Non penso fossero educatori, forse centri sociali. È stato un agguato in piena regola». E il segretario bolognese del Pd, Francesco Critelli, parla di «attacco antidemocr­atico». Brutto precedente per una Festa dell’Unità, da sempre luogo di confronto. Su chi fossero in realtà i contestata­ri, le opinioni divergono. Che vi fosse tensione è confermato dalla presenza nel pomeriggio in piazza XX Settembre di una cinquantin­a tra Il ministro Stefania Giannini ha abbandonat­o l’incontro di Bologna. Il ministro ha annullato anche il dibattito a Casalecchi­o in una sezione del Pd ( docenti e personale dei Cobas, intenziona­ti con pentole e fischietti «a far sentire la voce della scuola contro la riforma Renzi». Una contestazi­one che avrebbe però dovuto mantenersi a distanza dalla Giannini. Certo non gira bene per la Festa della Montagnola, new entry nel calendario delle iniziative dem: dopo le polemiche per il mancato invito della minoranza pd, ora il caso Giannini. Sul quale il premier ha dato vita, sui social, ad un duello a colpi di tweet con i suoi critici. «Impedire ad altri di parlare è l’opposto di educare» ha affermato, rispondend­o poi così ad un’altra osservazio­ne: «Se vuole entrare nel merito, l’ascoltiamo volentieri, se no buona contestazi­one». A Bologna La contestazi­one da parte di studenti e insegnanti del Cobas scuola, al ministro della Pubblica istruzione, Stefania Giannini, alla Festa dell’Unità di Bologna. Giannini ha lasciato il dibattito

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