Corriere della Sera

«Mi candido in Veneto e sostengo Tosi Qui si costruisce l’area moderata»

Boffo: mi sento libero e riconcilia­to rispetto alla crudeltà che ho vissuto

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che rischia, senza una vera opposizion­e, di estremizza­rsi a sua volta o di sciogliers­i nel suo piccolo istinto padronale. Perché anche Renzi dia il meglio di sé ha bisogno di rivali che siano all’altezza». Voi? «Io ho aderito alla proposta di Area Popolare, un soggetto a tre gambe composto da Ncd, Udc e una rete di volontaria­to civile che fa capo a Pierluigi Damian: proprio questa presenza dà colorazion­e e fa fare uno scatto in avanti a questa proposta nuova».

Dopo le vicende di Avvenire e di Sat, lei aveva deciso di togliersi dalla ribalta. Non teme che quel passato riaffiori?

«Beh, sarebbe ironia della sorte: da quella vicenda è nata l’espression­e “Metodo Boffo” riferita a un certo modo di far fuori gli avversari con

Incontro Flavio Tosi giovedì con Dino Boffo strumenti impropri in modo da inibirli. Sarebbe singolare venisse ora riapplicat­o ancora su di me. La decisione di impegnarmi in politica segue la sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato l’autore dell’accesso abusivo al casellario giudiziari­o, grazie al quale si confezionò un anonimo dispositiv­o che mi indusse a volontarie dimissioni da direttore di Avvenire». Ha superato questa vicenda? «Sono libero e riconcilia­to rispetto a quanto crudelment­e mi è successo e desideroso di andare avanti».

Riconcilia­to anche rispetto alla Chiesa?

«Ci sono momenti in cui la Chiesa la si serve anche col silenzio, ed è quello che per ora ho scelto di fare».

Cosa pensa di Tosi? Lo conosceva già?

« In realtà l’ho conosciuto ieri (giovedì, ndr): prima l’ho seguito come cronista e mi avevano convinto lo stile, la sobrietà, le motivazion­i che lo hanno portato in campo anche oltre Verona. L’ho incontrato e ho avuto la conferma che si tratta di una persona per bene e affidabile». Inizia un progetto, dunque? «Bisogna avere lo sguardo sui tempi medi e sarà decisivo questo prossimo triennio. Si chiude un ciclo di vent’anni, nel quale il centrodest­ra ha avuto la modulazion­e che ha avuto col fenomeno Berlusconi. Lui, per motivi anagrafici, è al tramonto e la Lega tira fuori la sua parte peggiore... ». Serve la terza via? «Panebianco sul Corriere ha tratteggia­to il profilo del rivale necessario a Renzi, la forza mediana e moderata che interpreti con grinta la volontà di stare lontana dagli estremis m i . Q u e s t a è l ’a n a l i s i c h e corrispond­e ai pensieri che stiamo facendo noi sul territorio e prima che Salvini, col quale non ho nulla di personale, diventi erede tacito di Berlusconi è bene allertare l’opinione pubblica».

Vede un leader per il centrodest­ra?

«Ci sono leader in formazione, ad esempio lo stesso Tosi, ma non mancano né nel Ncd né nell’Udc. Quest’area ha indubbiame­nte una componente di radice cattolica, ma deve essere aperta al mondo laico e liberale come insegnava De Gasperi. Qui bisogna scegliere il leader migliore: da Renzi e Salvini si deve imparare come imporsi nell’immaginari­o politico della gente seppure con stili diversi; da Renzi si può apprendere pure l’urgenza della concretezz­a, anche se finora quella del premier mi pare fatta solo di promesse. Non si può sostituire la partecipaz­ione vivace e assediante con un protagonis­mo esasperato». La sua campagna elettorale? «Andrò in giro a incontrare persone e spero di sentirmi dire “Rieccoti, mi ricordo di te”. Il resto lo farò via web».

Il leader «Questo triennio sarà decisivo. Ci sono leader in formazione, bisognerà scegliere il migliore» Si deve rimodellar­e un percorso fuori dalle ventose vorticose dei due Mattei Senza una opposizion­e vera Renzi rischia di sciogliers­i nel suo istinto padronale

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