Liberazione, le due piazze di Roma E la Brigata ebraica sfila a Milano
Mattarella: «Festa di speranza. La Costituzione? Non è una reliquia»
MILANO È il settantesimo anniversario della Liberazione, le celebrazioni sono decine oggi in tutta Italia. All’Altare della Patria a Roma stamattina sarà presente il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Nel pomeriggio, in piazza del Campidoglio, si terrà invece una manifestazione organizzata dal Comune con la proiezione di filmati storici a cui interverranno il sindaco Marino e il presidente della regione Lazio Zingaretti. Niente cortei, invece. Dopo gli incidenti dell’anno scorso, con le contestazioni dei gruppi pro-Palestina alla Brigata ebraica, l’Associazione dei partigiani ha annullato la tradizionale sfilata a Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza nella Capitale, sostituendola con un presidio. Un vero e proprio caso, con una dura polemica tra l’Anpi e la Comunità ebraica.
A Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, si conferma la «tradizione» di ospitare il capo dello Stato ogni cinque anni. Oggi sarà il presidente Sergio Mattarella ad intervenire al Piccolo Teatro (scelta simbolica, durante il Ventennio i locali di via Rovello erano sede di una caserma fascista). Il 25 aprile — ha detto ieri il capo dello Stato — è «una festa di libertà e di speranza che ricorda quel che abbiano conquistato grazie al sacrificio di tanti». Sulla Costituzione Mattarella ha aggiunto: «Non va conservata in una teca come una reliquia».
Con lui ci saranno Carlo Smuraglia, presidente nazionale Anpi, il sindaco Giuliano Pisapia e lo storico Lucio Villari. Nel pomeriggio, poi, si terrà il corteo, che attraverserà il centro della città, fino a piazza Duomo: sul palco la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, l’attrice Lella Costa e anche un’insegnante precaria. S’annuncia corposa la partecipazione dei sindacati ma anche delle sigle di sinistra critiche nei confronti del governo.
Il Comitato permanente antifascista, che l’ha organizzato, assicura che non sarà un corteo blindato. Ma fonti della questura fanno sapere che è previsto un «rafforzamento» delle misure di sicurezza. Senza contare che la successione di chi sfilerà è stata modificata, rispetto agli scorsi anni, anche per «minimizzare il rischio provocazioni dei centri sociali». Per questo è sceso in campo anche il Pd che manifesterà, dopo i gonfaloni delle città e gli stendardi delle associazioni Aned e Anpi, insieme alla Brigata ebraica. «Avremo i sindacati come ‘‘cuscinetto” tra noi e i movimenti», spiega il segretario metropolitano, Pietro Bussolati.
E mentre dalle istituzioni si leva il richiamo ai valori fondativi della Repubblica, la cronaca registra un episodio inquietanti come le sagome capovolte con i volti di Renzi, Salvini e Fassino, appese la scorsa notte davanti alle sedi del Pd, della Lega e dell’Anpi a Torino. Con un chiaro riferimento a Piazzale Loreto. Episodi sui quali indaga la Digos e che il segretario del Pd regionale Gariglio ha definito «il segno di un delirio da odio che preoccupa».