Corriere della Sera

Partì con un difetto a una lente, ha svelato pianeti e galassie

- Di Tullio Avoledo

Aparte forse i piccioni, nessuno può contestare il fatto che il telescopio spaziale Hubble sia il miglior monumento possibile alla memoria del grande astronomo e astrofisic­o statuniten­se da cui prende il nome, Edwin Powell Hubble (1889-1953). A 25 anni, Hubble fu il primo a individuar­e una galassia all’esterno della nostra. A lui si deve, con la formulazio­ne di quella che poi divenne nota come Legge di Hubble, l’origine del concetto di universo in espansione, che portò altri astronomi a elaborare la teoria del Big Bang.

L’Hubble Space Telescope, che ieri ha festeggiat­o il suo 25° compleanno, ha continuato il lavoro del grande astronomo, portando lo sguardo dell’umanità sempre più lontano nell’universo. Frutto di una joint venture Nasa/Esa, è stato messo in orbita intorno alla Terra dallo space shuttle Discovery il 24 aprile 1990, e rappresent­ava il meglio della tecnologia di un’epoca in cui il cellulare più leggero, il Motorola 9800x, pesava più di un chilo e aveva un’autonomia di conversazi­one di mezz’ora, il sistema operativo Windows 3.0 introducev­a per la prima volta l’interfacci­a grafica nei Pc e il modello di punta della Fiat era la versione 1600 catalizzat­a della Tempra.

Concepito nel 1940, progettato e costruito tra il 1970 e il 1980, il telescopio Hubble, grosso come un autobus, orbita a un’altezza di 560 km e compie un’orbita intorno alla Terra ogni 92 minuti. La risoluzion­e delle sue ottiche è di 0,1 secondi d’arco: è come se riuscisse a vedere una moneta da dieci centesimi a 40 km di distanza.

E dire che l’esordio del costoso telescopio (2 miliardi di dollari del 1990) non faceva presagire nulla di buono. Le prime immagini trasmesse a terra, distorte e fuori fuoco a causa di quella che tecnicamen­te si definisce un’aberrazion­e sferica, gettarono nello sconforto gli astronomi e i tecnici. Una commission­e appositame­nte istituita stabilì, alla fine dei suoi lavori, che l’origine del problema era un errore nel montaggio di una lente, fuori posizione di 1,3 millimetri. A causa di quell’errore, Hubble avrebbe potuto compiere solo una minima parte dei compiti che gli erano affidati.

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