Corriere della Sera

Sarà un grande match tra tattiche e intelligen­ze

- Di Mario Sconcerti

Inutile parlare ormai di sorteggio. Sono due grandi semifinali, veramente il meglio che il calcio europeo potesse offrire. Per questo senza pronostico. Sarà però importante nel Real capire quanti infortunat­i eccellenti potrà recuperare, magari Bale ma non Modric. La Juve è chiara nel suo modo di esprimersi, il Real meno, è più complesso, non ha riserve all’altezza dei titolari. Resta una grande squadra il cui maggior pericolo, oltre Cristiano Ronaldo, è la mentalità flessibile del suo allenatore. La Juve giocherà contro molti campioni allenati da un italiano. L’errore in queste partite è calare subito gli assi, cercare la differenza ad ogni costo. Il vecchio gioco del braccio di ferro. Questo è il piccolo limite di Bayern e Barcellona, fidarsi esclusivam­ente di se stesse. Ancelotti gioca sull’avversario. Contro l’Atletico ha messo Sergio Ramos a centrocamp­o perché aveva molti assenti ma anche perché voleva avere forza nel luogo più affollato di avversari. Guardiola ha messo Lahm all’ala ma per fargli fare l’ala. Un’idea tecnica, non tattica. La Juve arriva a questa grande partita dopo una crescita costante. È migliorata molto, ha addomestic­ato partite difficili, non è mai andata d’istinto, le ha tutte gestite. Come equilibrio e convinzion­e, maturità europea, è forse la Juve migliore. La frenesia di Conte portava incertezze a questi livelli. La Juve adesso gestisce le partite come nessuno in Europa. Forse il Barcellona, che è organizzat­o e occasional­e, come è giusto avendo davanti tre giocatori che fanno schema da soli. Il Bayern è un’ultima novità di Guardiola, andato dalla parte opposta del tiki taka. Il Bayern occupa adesso tutto il campo, ha le ali che il Barcellona non aveva, ha due uomini in mezzo all’area al posto dello spazio vuoto di prima maniera. Non è un’evoluzione di Guardiola, è un’altra cosa. Guardiola ora gioca per mandare in gol tutta la squadra, per spingere l’avversario nella sua area. Occupa tutto lo spazio proprio con l’aiuto dei centravant­i. Il Real è più classico, ha sempre una sua grammatica. Ma è in questa grammatica anche la forza della Juve. Non so come andrà a finire, ma la Juve è l’avversario peggiore che potesse capitare al Real. Con Barcellona e Bayern Ancelotti avrebbe giocato a calcio. Con la Juve dovrà interpreta­re ed essere all’altezza dell’interpreta­zione dell’avversario. La Juve non è la migliore fra le quattro, ma è da qualsiasi combattime­nto. In buone dosi, ha tutto. Il Real ha individui superiori, non lo stesso amalgama. Infatti ha impiegato otto partite per vincere una volta contro l’Atletico, che assomiglia alla Juve ma è senza Tevez. E ben sei volte in campionato ha perso. Non sono qui per dirvi che la Juve è favorita, sinceramen­te non lo so. Ma sarà una grande partita fra intelligen­ze. Una vera grande partita di calcio tattico, quelle che, personalme­nte, preferisco. E la Juve in queste partite non è più seconda a nessuno.

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