Corriere della Sera

Un programma che promuove i libri. E i lettori si allontanan­o L’

- Di Aldo Grasso

altra sera, finito il programma «#Io leggo perché» (Rai3, giovedì, ore 21.10), mi chiama un noto editore. È sconsolato. «Dopo un programma simile — mi dice — non leggerà più nessuno». «Beh, gli dico, ci siete di mezzo anche voi dell’Aie, Associazio­ne italiana editori, potevate farvi dare qualche garanzia in più».

Editore (E): «Ma quali garanzie. Già le Giornate mondiali di qualcosa sono una iattura, se poi metti una schiera di tardo liceali che ti raccontano come sono diventati scrittori la gente non entra più in libreria. Alcuni autori sembravano quei pensionati che ai giardinett­i ricordano il buon tempo andato.

Vincitori e vinti

IL SEGRETO Ariadna Gaya La fiction di Canale 5 con Ariadna Gaya vince la serata: 4.857.000 spettatori, 19,1% di share SENZA PAROLE Antonella Clerici In onda al giovedì su Rai1: la Clerici raccoglie 3.076.000 spettatori, 13,3% di share Esangui». Critico (C): «Ma su alcune cose dovevate stare più attenti. Vi siete battuti per l’iva al 4% per gli e-book e poi il primo intervento di Giacomo Poretti finisce con un duro attacco ai tablet e con la solita nostalgia per la carta».

E: «Non ho mai visto in vita mia una trasmissio­ne più scombinata. Hanno chiamato gli autori più narcisisti, cantanti cerebrali che avrebbero più bisogno di leggere che di scrivere, quella Geppi Cucciari (ma è brava?) che non si capiva dove andasse a parare…». C: «Per fortuna c’era Pierfrance­sco Favino. In quella scenografi­a da pre Expo, in quell’Hangar della Bicocca, in quel niente di programma è riuscito a non smarrire la bussola, a darsi e dare un contegno alle interviste…».

E: «Guarda, quando ho sentito una scrittrice che parlava del libro che le ha cambiato la vita e non riusciva pronunciar­e correttame­nte nemmeno il cognome dell’autore, mi sono detto: “Domani chiudiamo bottega”. Ti rendi conto che abbiamo dovuto chiamare Benedetta Parodi per dire al pubblico di leggere?». C: «Sarà stata chiamata per stimolare la fascia dei cosiddetti non lettori».

E: «Ormai viviamo in mezzo ai non lettori… I libri sono parole, quelle stesse con cui Adamo ed Eva battezzaro­no tutte le forme del mondo. Non puoi metter le parole giuste sulle bocche sbagliate».

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