Corriere della Sera

Tory Burch, la ragazza da 1,2 miliardi «Mi fido degli altri, da sola non ce la fai»

La stilista Usa: mi piace assumere persone talentuose e la sera ceno con i miei figli

- Paola Pollo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

S i può essere esili e dolci e gentili, e avere tre figli e cenare sempre con loro ed essere riuscite in undici anni, solo undici, a costruire un impero da un miliardo e duecento mila euro, più più che meno? Eccome se si può. O per lo meno lei ce l’ha fatta: Tory Burch, classe 1966, nata e cresciuta in Pennsylvan­ia. Eccola la nuova signora del fashion made in Usa che piace alle it girl dell’upper side, e non solo. Moda solare, facile, modernamen­te chic. Un look più che una rivoluzion­e stilistica. Lei sintetizza: «It’s a lifestyle».

In Italia è arrivata prima a Roma e poi a Milano, due boutique strategich­e perché, racconta, questo è il primo mercato europeo. «Amo l’Italia, è il Paese preferito dei miei genitori. Sin da bambina venivo in vacanza. Ed è sempre una scoperta». Donna del Sud o del Nord: «Più milanese nell’organizzaz­ione ma adoro la Sicilia e Roma e il fatto che ovunque le donne sono chic». Nel 2004 la prima volta con la sua griffe e una piccola boutique in Elizabeth Street: poi un’escalation incredibil­e, fatta di segni e intuizioni: centoquara­nta monomarca, tremila presenze nei centri commercial­i. Le sue ballerine con il logo tondo con le TB in oro sono l’oggetto di moda più copiato al mondo.

«E non occorre andare in Cina per trovare i fake! — scherza —. Persino a New York abbiamo trovato un posto dove stampavano il mio logo in ogni formato e materiale. Ma è come la storia di quel giochino dove ne elimini uno e ne compaiono dieci. A volte incontro amiche con borse TB ma che riconosco perfettame­nte non essere le mie magari solo per il colore che non è in collezione. Ma può anche sorgermi il dubbio... e allora chiedo ai miei: ma l’abbiamo fatta quella tonalità?». Ha ancora senso nel 2015 sottolinea­re di chi è una borsa? «Amo il logo, sì. Ma devi pro- teggerlo e non è importante averlo ovunque».

L’eleganza secondo Tory, perché è così che la chiamano tutti, è una faccenda del tutto personale: «Credo che la magro. gior parte del look abbia a che fare con la propria confidenza. Le donne hanno imparato ad avere uno stile proprio, non si fanno più guidare dalla moda ma da quello che sta bene a lo- Ricercano lo chic senza sforzo, ma con molta naturalezz­a, interiore».

Allora non più davanti all’armadio con l’amletico interrogat­ivo: cosa mi metto? «Abbiamo le idee più chiare, sì». Anche lei? «Non ci metto molto sforzo, nel vestirmi, da sempre. Lo stile per me non sta nei soldi ma in quello che puoi fare, che tu abbia possibilit­à alte o basse. Spesso stai bene anche con una semplice t-shirt. Lo stile è dentro ad ogni donna». E il fast fashion ha dato una mano: «Un’opportunit­à fantastica perché ha concesso la possibilit­à a tutti di investire nei trend senza spendere follie. Ma preferisco le grandi catene con un’identità a quelle che copiano: a volte vedo capi troppo simili a quelli visti sfilare e quello sì è un problema».

Di lei dicono solo e soltanto cose belle, possibile? Sorride. Ha un blog da follower infiniti («Credo che apprezzino che racconti della mia vita, senza falsità. Persino quando indosso abiti di altre griffe). E poi la sua famiglia (i figli con i quali cerca di cenare tutte le sere e i genitori che viaggiano ancora adesso spesso con lei) e tutte quelle centinaia e centinaia di donne che aiuta con la sua fondazione a sostegno dell’impresa femminile: «Se è giusto aiutare? È un dovere per chi come è stata aiutata tanto». Da chi? «Da tutti: mio padre, mia madre, i miei figli, il mio boy friend, il mio staff non sarei arrivata dove sono. Non ci credo neppure adesso a quanta strada sono riuscita a fare. Cominciare una carriera e allo stesso tempo fare la mamma e molte altre cose è difficile: è sacrificio e gioia. Non una gara. E mi è servito parecchio aiutare. Non ce la fai se sei da sola. Ed è la mia regola. Non potrei occuparmi di tutto. Ho fiducia, molta, nelle persone che lavorano con me. Mi piace assumere persone talentuose che creano un team tenace. Non sono un’accentratr­ice».

Ma un successo ha un segreto: «Una famiglia felice. Lavoro tanto ma all’ora di cena sto con i miei figli». Famiglia e donne, le due parole che Tory usa di più. Hillary Clinton for president? «L’ammiro e molto. La nostra nazione è così divisa, serve qualcuno che la riunisca e lei potrebbe farlo».

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Estate Abiti e accessori della nuova collezione estiva di Tory Burch

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