L’insensibilità dei mediocri
Un’Aula vuota, completamente vuota. Non con qualche spazio vuoto, con dei vuoti che si alternano ai pieni. No, un Parlamento totalmente, irrimediabilmente vuoto mentre il ministro Gentiloni riferisce sulla morte del cooperante Lo Porto ucciso da un drone Usa. Vuoto a destra, a sinistra, al centro. Vuoto dalle parti del governo e da quello delle opposizioni. I sostenitori della maggioranza? Tutti assenti. I protestatari a oltranza? Assenti. Sono lì che disquisiscono di centralità del Parlamento, ma quando si parla di un nostro connazionale ucciso, di politica estera, di rapporti internazionali, preferiscono tutti, indistintamente, la centralità del cappuccino. Sono lì che chiedono agli italiani serietà e rigore, e poi sono i campioni dell’assenteismo: sono alla vigilia della festa della Liberazione, pretendiamo forse da loro che stiano in Parlamento anziché organizzarsi per il weekend? Se c’è un modo per alimentare il disprezzo che circonda la politica, la scena di un’Aula deserta mentre un ministro vuole informare i deputati su quanto è accaduto mentre ancora i militari italiani si trovano in una situazione di rischio, questo modo è stato autolesionisticamente applicato dai deputati sfaccendati che hanno dimostrato un’insensibilità politica e morale senza limiti: tra l’altro davanti a una scolaresca in visita a Montecitorio, che orribile figura. Con assoluta trasversalità assenteista, emerge il deficit culturale di una classe politica mediocre che si appassiona alle baruffe ma è completamente afasica di fronte alle questioni serie. Neanche un soprassalto di orgoglio nazionale. La percezione di un problema che impegna tutte le potenze del mondo. Solo un’immensa, infinita chiacchiera e l’assenza negli appuntamenti decisivi. Un’Aula vuota per menti vuote. Di destra, di sinistra, di centro. Ovunque.