DICHIARAZIONE PRECOMPILATA ANCHE PER L’IVA
Il viceministro Casero: dichiarazioni, se sarà necessario apriremo un filo diretto
Con le dichiarazioni dei redditi precompilate, che in questi giorni arrivano nelle case di 20 milioni di italiani, si realizza un sogno che il viceministro all’Economia, Luigi Casero, aveva annunciato come tale al Corriere nel giugno di due anni fa.
Prima di parlare di come si sta iniziando a realizzare nei fatti il suo «sogno», ne vuole anticipare un altro?
«Facile. È legato al 730 telematico: è la dichiarazione Iva precompilata». Tempi? Altri due anni? «Considerando che la fatturazione elettronica e lo scontrino digitale diventeranno opzionabili dai contribuenti dal primo gennaio 2017, direi che nei due anni successivi potrebbe essere possibile».
Il Fisco che precompila le dichiarazioni Iva è un fisco che poi non fa più blitz a Cortina o a Ischia per beccare gli evasori?
«Sì, ma non c’è bisogno di aspettare il 2019 per parlare di un fisco diverso. Lo spirito dei tre decreti attuativi della delega fiscale che il governo ha appena esaminato è esattamente questo: l’amministrazione finanziaria fornisce alcuni strumenti più semplici ma anche più convenienti per mettersi in regola col fisco e smette di tormentare il contribuente».
È sicuro che ai vecchi tormenti non se ne sostituiscano dei nuovi? Un lettore ha scritto al Corriere che quest’anno andrà al centro di assistenza fiscale (Caf) esattamente come l’anno scorso per il 730. Solo che troverà più fila...
«Quest’anno la dichiarazione è in una fase sperimentale. Come abbiamo spiegato, andrà a regime tra due anni, quando anche le spese mediche potranno essere introdotte a monte. Anche se qualcuno preferisse ancora compilare il 730 come ha sempre fatto, lo Stato gli offre un’opportunità in più, non in meno. Vuol dire che il sistema è migliorato». E intanto? «Intanto che il sistema, come tutti quelli in sperimentazione, va a regime, non siamo sordi alle richieste di aiuto e di chiarimento».
Per fare un esempio, c’è chi dice che il software del 730 è impostato in modo tale che in alcuni casi richiede indietro il bonus di 80 euro.
«Ripeto: la situazione è monitorata con attenzione e tutte le segnalazioni vengono acquisite e verificate. Se sarà necessario forniremo un’assistenza specifica oltre a quella che già esiste con lo sportello-amico. Ma sia chiaro: il percorso va avanti. Questa è una rivoluzione che migliorerà la vita del cittadino. Serve solo un po’ di pazienza: valutiamo i risultati alla fine dei tre anni».
Tornando alla fattura elettronica, cosa le fa pensare che questa, che è solo facoltativa, verrà scelta dal contribuente?
«Nel decreto sono presenti incentivi importanti: i rimborsi fiscali avverrano prima, si uscirà dal meccanismo dello “spesometro”. Senza contare che il rischio di verifiche a carico di chi sceglie la fatturazione elettronica diminuirà».
Potrebbero ridursi anche i tempi di accertamento per questi soggetti?
«Questo lo vedremo durante l’esame in Parlamento, dove la delega è nata grazie a uno spirito generale di grande collaborazione».
Anche l’acquisto del modem per emettere lo scontrino fiscale sarà incentivato? «Sì, potrebbe esserlo». È possibile stimare che effetto avranno questi strumenti telematici sull’evasione fiscale da circa 45 miliardi annui dell’Iva?
«Numeri è impossibile farne. Ma abbiamo grandi aspettative sul sistema quando andrà a regime».
Il Def (documento di economia
e finanza) prefigura una revisione delle agevolazioni fiscali nella legge di Stabilità. Ci sarà un aumento della pressione fiscale?
«In nessun caso questo governo intende aumentare la pressione fiscale. Intanto i proventi della lotta all’evasione andranno a ridurre le tasse, per il resto bisognerà operare nel senso di una migliore distribuzione del carico fiscale, liberando i fattori più produttivi».
Si parla di agevolazioni che saranno legate al reddito.
«La riflessione è ancora all’inizio. Ma almeno possiamo
Nuovi impegni Presto potrebbe essere introdotta una verifica annuale sulle tasse per eliminare quelle inutili
In effetti il rapporto di Vieri Ceriani risale al 2011.
«Sì, ma il Def ora assume un impegno».
Collegando questa revisione alla «spending review».
«Ma l’impegno di questo governo non si esaurisce qui. Uno dei decreti di prossima emanazione, in attuazione della delega fiscale, potrebbe introdurre un ulteriore strumento: la verifica annuale delle tax expenditures per eliminare quelle che di volta in volta diventano inutili o superate dai tempi».
Quali sono i prossimi passaggi?
«La discussione in Parlamento dei tre decreti e la presentazione dei provvedimenti di giugno su accertamento riscossione, sanzioni e contenzioso. Anche in questi, come negli altri tre, sarà rispettato lo “spirito della delega”, come richiesto dal Def».
Delega Lo spirito dei tre decreti attuativi è di fornire strumenti più semplici per mettersi in regola