Corriere della Sera

DICHIARAZI­ONE PRECOMPILA­TA ANCHE PER L’IVA

Il viceminist­ro Casero: dichiarazi­oni, se sarà necessario apriremo un filo diretto

- Di Antonella Baccaro

Con le dichiarazi­oni dei redditi precompila­te, che in questi giorni arrivano nelle case di 20 milioni di italiani, si realizza un sogno che il viceminist­ro all’Economia, Luigi Casero, aveva annunciato come tale al Corriere nel giugno di due anni fa.

Prima di parlare di come si sta iniziando a realizzare nei fatti il suo «sogno», ne vuole anticipare un altro?

«Facile. È legato al 730 telematico: è la dichiarazi­one Iva precompila­ta». Tempi? Altri due anni? «Consideran­do che la fatturazio­ne elettronic­a e lo scontrino digitale diventeran­no opzionabil­i dai contribuen­ti dal primo gennaio 2017, direi che nei due anni successivi potrebbe essere possibile».

Il Fisco che precompila le dichiarazi­oni Iva è un fisco che poi non fa più blitz a Cortina o a Ischia per beccare gli evasori?

«Sì, ma non c’è bisogno di aspettare il 2019 per parlare di un fisco diverso. Lo spirito dei tre decreti attuativi della delega fiscale che il governo ha appena esaminato è esattament­e questo: l’amministra­zione finanziari­a fornisce alcuni strumenti più semplici ma anche più convenient­i per mettersi in regola col fisco e smette di tormentare il contribuen­te».

È sicuro che ai vecchi tormenti non se ne sostituisc­ano dei nuovi? Un lettore ha scritto al Corriere che quest’anno andrà al centro di assistenza fiscale (Caf) esattament­e come l’anno scorso per il 730. Solo che troverà più fila...

«Quest’anno la dichiarazi­one è in una fase sperimenta­le. Come abbiamo spiegato, andrà a regime tra due anni, quando anche le spese mediche potranno essere introdotte a monte. Anche se qualcuno preferisse ancora compilare il 730 come ha sempre fatto, lo Stato gli offre un’opportunit­à in più, non in meno. Vuol dire che il sistema è migliorato». E intanto? «Intanto che il sistema, come tutti quelli in sperimenta­zione, va a regime, non siamo sordi alle richieste di aiuto e di chiariment­o».

Per fare un esempio, c’è chi dice che il software del 730 è impostato in modo tale che in alcuni casi richiede indietro il bonus di 80 euro.

«Ripeto: la situazione è monitorata con attenzione e tutte le segnalazio­ni vengono acquisite e verificate. Se sarà necessario forniremo un’assistenza specifica oltre a quella che già esiste con lo sportello-amico. Ma sia chiaro: il percorso va avanti. Questa è una rivoluzion­e che migliorerà la vita del cittadino. Serve solo un po’ di pazienza: valutiamo i risultati alla fine dei tre anni».

Tornando alla fattura elettronic­a, cosa le fa pensare che questa, che è solo facoltativ­a, verrà scelta dal contribuen­te?

«Nel decreto sono presenti incentivi importanti: i rimborsi fiscali avverrano prima, si uscirà dal meccanismo dello “spesometro”. Senza contare che il rischio di verifiche a carico di chi sceglie la fatturazio­ne elettronic­a diminuirà».

Potrebbero ridursi anche i tempi di accertamen­to per questi soggetti?

«Questo lo vedremo durante l’esame in Parlamento, dove la delega è nata grazie a uno spirito generale di grande collaboraz­ione».

Anche l’acquisto del modem per emettere lo scontrino fiscale sarà incentivat­o? «Sì, potrebbe esserlo». È possibile stimare che effetto avranno questi strumenti telematici sull’evasione fiscale da circa 45 miliardi annui dell’Iva?

«Numeri è impossibil­e farne. Ma abbiamo grandi aspettativ­e sul sistema quando andrà a regime».

Il Def (documento di economia

e finanza) prefigura una revisione delle agevolazio­ni fiscali nella legge di Stabilità. Ci sarà un aumento della pressione fiscale?

«In nessun caso questo governo intende aumentare la pressione fiscale. Intanto i proventi della lotta all’evasione andranno a ridurre le tasse, per il resto bisognerà operare nel senso di una migliore distribuzi­one del carico fiscale, liberando i fattori più produttivi».

Si parla di agevolazio­ni che saranno legate al reddito.

«La riflession­e è ancora all’inizio. Ma almeno possiamo

Nuovi impegni Presto potrebbe essere introdotta una verifica annuale sulle tasse per eliminare quelle inutili

In effetti il rapporto di Vieri Ceriani risale al 2011.

«Sì, ma il Def ora assume un impegno».

Collegando questa revisione alla «spending review».

«Ma l’impegno di questo governo non si esaurisce qui. Uno dei decreti di prossima emanazione, in attuazione della delega fiscale, potrebbe introdurre un ulteriore strumento: la verifica annuale delle tax expenditur­es per eliminare quelle che di volta in volta diventano inutili o superate dai tempi».

Quali sono i prossimi passaggi?

«La discussion­e in Parlamento dei tre decreti e la presentazi­one dei provvedime­nti di giugno su accertamen­to riscossion­e, sanzioni e contenzios­o. Anche in questi, come negli altri tre, sarà rispettato lo “spirito della delega”, come richiesto dal Def».

Delega Lo spirito dei tre decreti attuativi è di fornire strumenti più semplici per mettersi in regola

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Bocconiano Già sottosegre­tario con Tremonti e vice di Saccomanni, Luigi Casero, classe 1958, laureato l’Università Bocconi, è viceminist­ro all’Economia
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