Corriere della Sera

Il terrore sul tetto del mondo Ora il Nepal piange i suoi morti

Alle 11.56 l’inferno: il sisma con magnitudo 7.8 della scala Richter ed epicentro a 11 mila metri di profondità I morti accertati nella notte superano i 1.400. Ma i dati si riferiscon­o solo alla capitale Kathmandu

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Guido Santevecch­i

«Noi eravamo seduti a tavola per il pranzo, al piano terra, è stato sconvolgen­te: all’improvviso sembrava di essere su una nave in mezzo alle onde, le pareti oscillavan­o, cadeva tutto, sono stato scagliato contro un muro». «Non so come ma sono riuscita a venirne fuori, mi sono guardata intorno e ho visto solo rovine, ho cominciato a scavare per tirare fuori i corpi, sono tanti e abbiamo cominciato ad ammucchiar­li uno sull’altro in attesa che li portino via». Queste del giornalist­a di Kathmandu Kanak Mani e della turista indiana Devyani Pant sono tra le prime testimonia­nze arrivate dalla capitale del Nepal colpita da un terremoto valutato a 7.8 punti sulla scala Richter, una forza catastrofi­ca.

«Siamo di fronte a una crisi tremenda ed è impossibil­e anche solo ipotizzare il numero finale delle perdite umane», ha detto un funzionari­o governativ­o in lacrime mentre le scosse di assestamen­to si susseguiva­no a decine, con punte superiori a 6,6 punti Richter. Poi i soccorrito­ri hanno cominciato a fornire numeri di vittime sempre più alti, i morti accertati nella notte erano già più di 1.400. Ma i dati si riferiscon­o solo ai cadaveri recuperati nella capitale, dove molte altre vittime sono ancora sotto le rovine. Kathmandu aveva subito un altro terremoto di forza simile, 8 punti Richter, nel 1934: allora i morti furono più di 10 mila.

L’epicentro è stato rilevato nella zona della città di Pokhara, 80 chilometri a nordovest di Kathmandu, a una profondità di circa 11 mila metri, relativame­nte vicina alla superficie e quindi le onde sismiche si sono diffuse sul terreno con scarso assorbimen­to, la caratteris­tica peggiore di un terremoto. Erano le 11.56 ora locale, le 8.11 in Europa. La valle tra Kathmandu e Pokhara è densamente abitata: due milioni e mezzo di persone, molte delle case, vecchie, fatte di mattoni, sono state spazzate via. Le informazio­ni hanno cominciato a scorrere sulla rete dei social network, da Twitter a Facebook. Sempre più tragiche: la città vecchia di Kathmandu si è sbriciolat­a, sono crollati anche templi storici, la famosa torre Dharahara, un edificio a spirale di nove piani, costruito nel XIX secolo e dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Sotto la torre di cui è rimasto solo un moncone della base sono rimaste decine di corpi, probabilme­nte di turisti. Le immagini mostrano la città avvolta da una nube di polvere sotto un cielo grigio che porta pioggia. Altre testimonia­nze riferiscon­o di centinaia di persone accampate davanti agli ospedali, feriti del sisma e pazienti evacuati dalle corsie crollate o danneggiat­e. Ha subito danni anche l’aeroporto di Kathmandu che è stato chiuso fino a lunedì.

Sull’Everest, che svetta a circa 160 km a est di Kathmandu, si sono scatenate valanghe che hanno colpito i campi base degli scalatori e anche qui si segnalano vittime (almeno 18). Carsten Pedersen, alpinista danese, ha scritto su Facebook che si trovava tra i crepacci di Khumbu, a 5 mila metri di altezza, e si è salvato per miracolo: «Ma i nostri sherpa dicono che i campi sono stati colpiti e molti compagni sono stati sepolti

Bilancio Un funzionari­o in lacrime: «Impossibil­e ipotizzare il numero delle perdite umane»

dalla neve nelle tende».

Il sisma ha fatto tremare lontane città nella regione, fino a Calcutta e New Delhi in India, Lahore in Pakistan, Lhasa nella regione cinese del Tibet, Dhaka in Bangladesh e anche questi Stati contano decine di vittime.

Il Nepal, Paese di poco meno di 30 milioni di abitanti, ricco di una storia suggestiva e di una natura affascinan­te, richiama ogni anno centinaia di migliaia di turisti. Si calcola che ieri almeno 300 mila stranieri fossero nella regione per la stagione del trekking e delle arrampicat­e, in zone remote. La Farnesina sta cercando di accertare se siano stati coinvolti anche degli italiani.

 ??  ?? Disperazio­ne Parenti in lacrime a Kathmandu, la capitale con un milione di abitanti. La maggior parte dei nepalesi vive nei villaggi (Narendra Shrestha)
Disperazio­ne Parenti in lacrime a Kathmandu, la capitale con un milione di abitanti. La maggior parte dei nepalesi vive nei villaggi (Narendra Shrestha)

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