Corriere della Sera

Il figlio di Pescante e il selfie all’obelisco di Mussolini «Io non festeggio la Liberazion­e»

- Alessandra Arachi

L’iniziativa è nata su Facebook. Una pagina dedicata che era un vero e proprio appello: «Selfie bombing sotto l’obelisco al Foro Italico: ciao Boldrì». E così sono corsi in diversi ieri. A gruppetti e da soli, per l’intera giornata: sotto l’obelisco di Mussolini a scattarsi la foto e a postarla con un caustico «ciao» all’indirizzo della presidente della Camera. Proprio ieri il giorno della Liberazion­e. Anche Riccardo Pescante si è scattato il selfie con alle spalle l’obelisco del Foro Italico e la scritta «Dux» ben visibile, convinto. Lui, giornalist­a della Rai e figlio dell’ex presidente del Coni Mario, rivendica il diritto di contestare le parole della presidente della Camera su quell’obelisco di Mussolini. Dice, infatti: «La Boldrini ha detto una cosa assai sciocca quando ha dichiarato che voleva abbattere quell’obelisco, prima di tutto

Il post La foto e il «saluto» di Pescante perché in quella zona c’è un vincolo monumental­e e lei dovrebbe saperlo». Ma la difesa dei monumenti sembra essere secondaria nell’iniziativa sponsorizz­ata ieri su Facebook, visto che in prima linea si poteva notare un forte sapore politico. Lo stesso sapore che viene fuori guardando l’immagine di copertina che Riccardo Pescante ha voluto mettere sul suo profilo del social network ieri: il 25 aprile lutto nazionale, io non festeggio. Rivendica la libertà di pensiero, Pescante: «Per me non è una festa il 25 aprile, ma non mi permetto di criticare chi la festeggia e chi festeggia la Resistenza. Ognuno ha il diritto di festeggiar­e e criticare democratic­amente chi vuole».

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