Corriere della Sera

Berlino prepara il piano B

- Di Danilo Taino

Tra venerdì e ieri, le trattative tra il governo greco e i ministri finanziari dell’eurozona hanno avuto un cambiament­o di passo. Per il peggio. Invece di avvicinars­i, le posizioni sembrano allontanar­si. È difficile, dalle dichiarazi­oni ufficiali, separare nettamente le convinzion­i dalle affermazio­ni fatte per posizionar­si meglio nel negoziato. E questo vale anche per quel che ha detto il politico tedesco più potente dopo Angela Merkel, il ministro Wolfgang Schäuble, il quale ha lasciato intendere che Berlino prepara il famoso piano B: un cordone di sicurezza attorno a un possibile default di Atene, prima ancora che una rete di sicurezza per l’uscita della Grecia dall’euro.

Schäuble ha evocato la riunificaz­ione tedesca del 1990, per dire come allora lui e Helmut Kohl tennero le loro carte ben coperte fino all’ultimo, prima di fare annunci. Questa volta, però, è diverso: la scelta politica di lasciare andare la Grecia non è stata fatta, la cancellier­a Merkel la accettereb­be solo se fosse inevitabil­e e l’intenzione venisse da Atene. E come lei praticamen­te tutti i governi europei. Il piano B a cui fa riferiment­o il ministro delle Finanze tedesco, dunque, sta nella preparazio­ne di un piano nel caso Atene non riuscisse a pagare una rata del debito che ha con i creditori: il governo guidato da Syriza ha le casse pressoché vuote. Se questa rata fosse dovuta al Fondo monetario internazio­nale, resterebbe ai greci un mese di «grazia» per pagare (se la rata fosse della Bce è meno automatico cosa succedereb­be). Da subito, però, dovrebbe essere pronto un piano di emergenza, che a Berlino e non solo è già in preparazio­ne. Eventuale chiusura delle banche greche per evitare la corsa agli sportelli e introduzio­ne di controlli sui movimenti di capitale. Anche l’eventualit­à dell’emissione di una forma di pagamento greca parallela all’euro, momentanea, per uso interno è presa in consideraz­ione.

A quel punto tutto si drammatizz­erebbe e il governo di Alexis Tsipras dovrebbe fare scelte di emergenza politica, oltre che finanziari­a. Probabilme­nte ricorrereb­be a nuove elezioni o a un referendum. I greci dovrebbero scegliere tra Syriza e l’euro.

@danilotain­o

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