Le strategie dei Berlusconi «per non disperdere il patrimonio politico»
Il senso delle critiche di Marina a Renzi e le parole di Pier Silvio
La politica è fatta di opportunità e di timing, e dunque solo se questi due fattori dovessero combaciare tornerebbe in agenda per Marina la necessità di dover decidere che fare. Tra l’ottobre e il novembre del 2013 fu davvero a un passo dall’ufficializzare la sua candidatura a premier. E se il governo Letta fosse caduto, portando il Paese alle urne, era già pronto il suo discorso: «Mai avrei immaginato di trovarmi su questo palco», recitava l’incipit. Con la chiusura di quella finestra elettorale, la figlia di Berlusconi riteneva definitivamente chiusa quell’esperienza mai iniziata.
Però qualcosa sta cambiando, lo si intuisce dalle mosse del padre che lavora alla nascita di un nuovo rassemblement di centrodestra sul modello dei Repubblicani statunitensi. Immagina una ripartenza, «penso a un altro ‘94», dice mentre studia gli amatissimi sondaggi, dentro i quali ci sono anche — guarda caso — i report che testano il gradimento di Marina. Ma per produrre davvero degli effetti, «un altro ‘94» deve prevedere — come allora — un leader nuovo e una nuova formazione politica, per dare risalto alla rottura rispetto al passato. Questo determinò venti anni fa il successo di Forza Italia e del suo cavaliere. Perciò venti anni dopo non possono più essere riproposte all’elettorato né Forza Italia né il suo cavaliere.
Solo se fosse questo il disegno, avrebbe un senso ciò che Berlusconi sta facendo, con la dismissione della sua creatura e dell’intero gruppo dirigente. Ecco il motivo che lo indurrà a togliere il proprio nome dal simbolo del partito alle prossime Regionali. Sarà un modo per non intestarsi la sconfitta e per avviare un processo di ristrutturazione che richiama le
Nel partito
Gli scontri interni lacerano Forza Italia. Bocciata per mesi la gestione del partito e il patto del Nazareno, per le Regionali, Fitto sostiene nella sua Puglia Schittulli e rivendica la ricandidatura dei consiglieri uscenti: FI non accetta e punta sulla Poli Bortone
Le prove del 2013 Marina fu a un passo dal candidarsi Il discorso iniziava così: mai avrei immaginato...
In Toscana Verdini, ex mediatore con Renzi sulle riforme, chiede un suo uomo per la corsa in Regione, Villa. Il cerchio magico vicino a Berlusconi punta invece su Mallegni. La mediazione, alla quale lavora Matteoli, alla fine porta alla scelta di Mugnai, ex verdiniano oggi vicino alla fedelissima Bergamini
Passate le Regionali, Berlusconi ha già annunciato l’assoluta necessità di riformare il partito. Carfagna e Tajani i nomi che circolano per l’incarico di coordinatore azzurro