Il Fai contro le trivelle in Adriatico «Serve un piano»
Il Fondo per l’ambiente italiano contro le trivelle in Adriatico. Al momento sono 60 le concessioni italiane di sfruttamento di petrolio attive in Adriatico, mentre sono 19 i permessi di esplorazione, molti dei quali entro le 12 miglia dalla costa, in acque territoriali, su una superficie totale di 138.600 chilometri quadrati. Se saranno approvate le 29 istanze di concessione per sfruttamento o ricerca che sono in corso di valutazione, si arriverà allo sfruttamento del 41% della superficie totale. Anche la Croazia intende espandere ricerca e sfruttamento sul modello italiano. Ma, spiega la presidente onoraria del Fai Giulia Maria Crespi, «a differenza della Croazia, che ha presentato un programma di ricerca e produzione degli idrocarburi, l’Italia da anni approva nuovi interventi uno a uno, su richiesta di operatori privati, senza avere una visione complessiva dell’impatto sull’ambiente marino e costiero, sulla pesca e sul turismo». Interviene anche Maurizio Rivolta, consigliere nazionale del Fai: «Questa deregulation, avviata con il decreto Passera nel 2012, è stata accentuata dal decreto sblocca Italia, che ha accelerato la procedura con il rilascio di una concessione unica entro 180 giorni». Adesso l’attenzione del Fai è concentrata sulla provincia di Chieti: il 15 aprile scorso è stato firmato dai ministri dell’Ambiente e dei Beni culturali il parere di compatibilità ambientale per quattro nuovi pozzi per la piattaforma Rospo Mare, 11 miglia a largo di Vasto. Ma altre due istanze di concessione, Ombrina Mare e Elsa 2, hanno già ottenuto il parere positivo dei tecnici della commissione «Via» (valutazione d’impatto ambientale ndr) e sono ora alla firma dei ministri. Così sarà coperto tutto il fronte della costa teatina, con un progetto a Nord (Elsa2), uno al Centro (Ombrina) e uno al Sud (Rospo Mare). Di qui la richiesta del Fai: «Serve una pausa di riflessione. Il governo blocchi le nuove concessioni, a partire da Ombrina Mare e Elsa2, e si doti subito di un programma quadro».