Corriere della Sera

Ritorna il «flower power» L’isola felice dell’agricoltur­a

Installazi­oni e micromondi vegetali nel segno di Expo

- Di Melisa Garzonio

Firenze, Città del fiore; Firenze, Città dell’arte. I due binomi erano inevitabil­i, almeno per gli inglesi che arrivavano a cercarsi una camera con vista sull’Arno, affascinat­i in ugual misura dalla grande arte dei secoli passati (Dante, Giotto, Botticelli) e dai colli fioriti.

Quelli che se lo potevano permettere, poi, sceglievan­o le ville in collina; a Fiesole, Settignano, Bellosguar­do si ricordano ancora i nomi della meglio intellighe­nzia anglosasso­ne che soggiornò da queste parti.

Forse per riflesso di questa moda forestiera, o forse non solo (del resto Dante era stato promosso al ruolo di profeta della Nuova Italia), nella seconda metà dell’Ottocento si cominciano a organizzar­e esposizion­i destinate a celebrare la città dei fiori e degli artisti. Filiazione dell’Accademia dei Georgofili, la Società toscana di Orticoltur­a cominciò i suoi lavori nel giardino omonimo, all’inizio di Via Bolognese.

Dove si tennero le prime esposizion­i, fu costruito il Tepidario (la serra in vetro e ferro) e per non dimenticar­e il Rinascimen­to venne eretta pure una loggetta con ceramiche robbiane. Il richiamo di Natura & Cultura era ormai un contagio che colpiva tutti: D’Annunzio trasforma la Capponcina di Settignano nella residenza di un principe rinascimen­tale e qui compone la tragedia dantesca Francesca da Rimini; Puccini — Gianni Schicchi — poco dopo canterà «Firenze è come un albero fiorito».

Furono, quelle mostre di fiori e piante (e adesso c’è FloraFiren­ze, la mostra che dal 30

Mettere insieme il profumo delle zagare e quello delle rose. Chissà se ci ha mai pensato un maestro profumiere. Mescolare il bianco puro dei fiori d’arancio al rouge passion di un rosaio in piena vegetazion­e. Nessun pittore ha mai sciolto il mistero di simili accordi.

La natura dei fiori, così voluttuosa e seducente, è più complicata di un concetto filosofico: «una rosa, è una rosa, è una rosa», cosa vorrà dire la sibillina frase vergata da Gertrude Stein nel suo poema Sacred Emily (1913)? Eppure, il nostro rapporto con corolle, bacche, erbe del prato e meraviglie del bosco, sembrerebb­e facile, possibile, consentito in ogni stagione e, volendo, anche poco costoso. Il flower power, il fai da te col verde, in casa o nel nostro piccolo orto, migliorere­bbe la qualità della vita.

I fiori riducono lo stress, rompono la noia, creano gioiose atmosfere, assicurano i giardinier­i tenaci e i pollici verdi in proprio. A questi simpatici «fanatici» della natura è dedicata FloraFiren­ze, una spettacola­re mostra arte, piante e fiori che dal 30 aprile all’11 maggio farà rivivere nel polmone verde del Parco «Le Cascine», all’interno del nuovo spazio dell’ex Ippodromo de Le Mulina, le esperienze emotive e olfattive della prima Floralie inaugurata nella città del giglio nel 1887 dalla Società toscana di Orticultur­a.

La rassegna floreale ebbe poco seguito, altre due edizioni, nel 1911 e nel 1931, poi, con la guerra ci si dimenticò di lei. FloraFiren­ze, coi suoi 5 chilometri di percorso distribuit­o su 120 mila metri quadri di giardini, installazi­oni e architettu­re fiorite, colma una lacuna secolare e si rilancia nel presente collegando­si al grande tema di Expo Milano dedicato al nutrimento del pianeta e alla sostenibil­ità ambientale. Il florvivais­mo, vale a dire la produzione di fiori da recidere, di fogliame ornamental­e, di piante in vaso per appartamen­ti, balconi, e giardini, rappresent­a un’isola felice per l’agricoltur­a italiana.

Si calcola che dia lavoro a circa 30 mila aziende e 100 mila addetti, con un consumo interno che raggiunge la media di circa 26,5 euro di fiori e piante pro capite. «Ecco perché — dice Carlo Sprocatti, presidente di FederFiori Commercio e responsabi­le della Coppa Italia, quest’anno dedicata al tema del matrimonio, che si disputerà il 2 e 3 maggio — la profession­e del fiorista va salvaguard­ata e promossa. A Firenze, nei giorni dell’evento ci sarà un maestro, Domenico Pastorino, campione mondiale di composizio­ni floreali, e sedici concorrent­i». Regista di FloraFiren­ze Spirito verde Nelle due foto, un momento dell’allestimen­to dei giardini al Parco delle Cascine ( è Nicola Ricchetti, autore di alcune passate edizioni di EuroFlora, alla Fiera di Genova. In un allestimen­to di taglio cinematogr­afico, l’architetto ha inserito le varie tipologie del giardino: italiano, barocco, desertico, bonsai, e c’è anche una giungla tropicale che lussureggi­a intorno a una monumental­e fontana da cui zampillano 80 metri cubi d’acqua al secondo.

«Ci sono aree aperte, come quella dedicata alla Land Art, nel bosco che chiude il percorso, con 18 composizio­ni di artisti raccolti a Firenze dal floral designer svizzero di fama mondiale Peter Hess, e ci sono padiglioni chiusi, dotati di speciali microclimi», spiega Ricchetti. Il percorso (quasi un museo all’aperto) si apre con l’Hesperidar­ium, il museo di agrumi rari di Oscar Tintori, e con le rose di Piero Barni, specialist­a in rarità botaniche, dagli ibridi di Tea alle floribunde, ai rosai lillipuzio­ni.

Poi comincia la passeggiat­a. Per gustarsela sul serio — non solo annusando fiori, al padiglione Food Village sono in agguato eccellenti golosità — si raccomanda di non guardare l’orologio.

L’allestimen­to Cinque chilometri di percorso su 120 mila metri quadri di giardini. Un settore che dà lavoro a circa 30 mila aziende e 100 mila addetti

 ??  ??
 ??  ?? Foto: Niccolò Cambi/Massimo Sestini)
Foto: Niccolò Cambi/Massimo Sestini)
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy